Amaretto Sour: ricetta del cocktail dal sapore di mandorla

5 min
Un amaretto sour (disaronno sour)

L’Amaretto Sour è un cocktail sour preparato con Amaretto, un liquore dolce dal sapore di mandorla e erbe, succo di limone fresco, zucchero e albume d’uovo pastorizzato (o altro schiumogeno, anche vegano).

È un cocktail dal gusto dolce-acido, perfetto bilanciamento tra la dolcezza del liquore Amaretto e l’acidità del succo di limone. La schiuma che si forma durante la shakerata, dovuta alla presenza di albume d’uovo pastorizzato, o altro schiumogeno, completa il drink rendendolo morbido e cremoso.

È perfetto per chi ama i cocktail morbidi, dolci e cremosi che tuttavia può essere facilmente trasformato in un drink più strutturato e complesso. Continua a leggere il nostro articolo per imparare a preparare un Amaretto Sour perfetto!

Ricetta dell’Amaretto Sour

  • 50 ml Liquore Amaretto
  • 30 ml Succo fresco di limone
  • 10/15 ml Sciroppo di zucchero
  • 10 ml Albume d’uovo pastorizzato
  • Twist di limone

Strumentazione

  • Tumbler basso da 350 ml o Coppetta da 180 ml
  • Jigger
  • Bar spoon
  • Shaker
  • Strainer
  • Colino a maglie fini
  • Pelapatate
  • Spremiagrumi
  • Tagliere
  • Coltello
  • Paletta per il ghiaccio

Come fare l’Amaretto Sour

  1. Raffredda il bicchiere di servizio con del ghiaccio se non lo hai freddo da congelatore;
  2. Versa tutti gli ingredienti nello shaker ed effettua la dry shake. La dry shake serve per montare l’albume d’uovo o lo schiumogeno che hai scelto. In alternativa puoi anche effettuare una reverse dry shake;
  3. Aggiungi ghiaccio e shakera vigorosamente per raffreddare e diluire il cocktail;
  4. Quando lo shaker sarà ben freddo, filtra il cocktail in double strain (cioè utilizzando anche il colino conico) nel bicchiere di servizio che hai scelto. Io preferisco servirlo in un tumbler con ghiaccio;
  5. Fai un twist di limone sulla superficie per coprire l’eventuale sentore di albume, che tuttavia a livello di gusto non sarà percepibile;
  6. L’Amaretto sour è pronto per essere servito!

I consigli del barman

L’Amaretto sour molto spesso viene preparato troppo dolce, purtroppo però non sempre basta abbassare la quantità di sciroppo di zucchero perché così facendo il drink sarebbe sicuramente meno dolce ma potrebbe perdere anche un po’ di corpo.

La dolcezza infatti non è data solo dallo zucchero dell’Amaretto, ma anche dalle sue componenti botaniche. Vediamo quindi come perfezionare questo cocktail partendo dall’analisi dei suoi ingredienti.

Quali ingredienti usare per l’Amaretto Sour

Liquore Amaretto
Liquore Amaretto

La scelta dell’Amaretto

Il più famoso è sicuramente il Disaronno, tuttavia in commercio esistono anche delle alternative come Adriatico oppure Quaglia.

Di base rimane un prodotto dall’intenso aroma di mandorla amara e dal gusto dolce, con leggere note erbacee (le ricette sono segrete ma dentro l’Amaretto non c’è solo aroma di mandorla).

Scegli l’Amaretto che più ti piace a livello aromatico, nonostante sia il protagonista del drink non è lui l’ingrediente sul quale agire per rendere il cocktail più strutturato e bilanciato.

Succo di limone e Sciroppo di zucchero

Su questo c’è poco da dire: deve essere fresco, ovvero spremuto al momento o, al massimo, qualche ora prima da limoni freschi. Assolutamente vietato utilizzare prodotti liofilizzati come lo Sweet and Sour in bustina. Il limone non è solo acidità, ma anche profumo, cosa che manca quasi totalmente al prodotto liofilizzato

Sullo Sciroppo di Zucchero puoi fare come credi: home-made o industriale cambia solo a livello di costo.

Albume d’uovo e alternative

dell'aquafaba di ceci e dell'albume d'uovo dentro due ciotole

L’albume d’uovo pastorizzato rimane secondo me lo schiumogeno migliore in assoluto perché crea una schiuma compatta, stabile ma umida e setosa. Un’ottima alternativa vegana è l’aquafaba, liquido di governo dei ceci. Cliccando qui puoi vedere la mia comparazione tra i due schiumogeni.

In commercio esistono anche alternative da usare a gocce come Stillabunt, Foamee, Ms. Better’s Bitter.

Tuttavia il vero segreto dell’Amaretto Sour non sta nei suoi ingredienti base…bisogna aggiungere un distillato!

Altre versioni famose: l’Amaretto Sour di Jeffrey Morgenthaler

un amaretto sour versione morghentaler

Jeffrey Morghentaler, rinomato bartender e scrittore di cocktail americano, consiglia (a ragione) di aggiungere un po’ di whiskey americano all’interno di questo drink.

In particolare, utilizzando un bourbon dal gusto deciso e non troppo morbido, si ottengono due importanti vantaggi: struttura e secchezza.

L’Amaretto è infatti un liquore dall’aroma complesso, ma manca di struttura ed è anche estremamente morbido e dolce. L’aggiunta del whiskey aggiunge ossatura e riduce la sensazione di dolcezza, a patto che non sia un bourbon morbido e vanigliato.

Per questo io ti consiglio di utilizzare Bonded della linea Jack Daniel’s che è praticamente l’Old n°7 sotto steroidi, essendo un Bottled in Bond, quindi imbottigliato a 50%vol.

Ovviamente bisogna rivedere un po’ la ricetta. Io ti consiglio di partire da questo bilanciamento, poi vedi tu se ti piace, come sempre sentiti libero di fare le dovute variazioni.

Amaretto Sour di Morgenthaler: la ricetta

  • 30 ml Liquore amaretto
  • 20 ml Jack Daniel’s Bonded
  • 30 ml Succo di limone fresco
  • 10 ml Sciroppo di zucchero
  • 10 ml Albume d’uovo pastorizzato

Per la preparazione procedi come per l’Amaretto Sour classico.

jeffrey morghentaler
Jeffrey Morghentaler

Quanto è alcolico l’Amaretto Sour?

L’Amaretto Sour classico, ha un tenore alcolico del 9% vol, considerando una diluizione di 50 ml di acqua derivante dalla shakerata. I grammi di alcol che si ingeriscono bevendo questo drink sono 11.

La versione di Morghentaler, dopo la shakerata, ha invece 11 gradi (11%vol) e bevendolo si ingeriscono 13.4 grammi di alcol.

Se vuoi fare autonomamente questi calcoli, anche per altri cocktail, puoi usare il nostro calcolatore, riservato agli iscritti all’area PRO.

Bicchiere e decorazione dell’Amaretto sour

L’Amaretto Sour, come tutti i sour, può essere servito sia on-the-rocks sia in coppetta. Io lo preferisco servito in un tumbler basso con ghiaccio, possibilmente su un bel cubo per mantenere freddo il drink, ma limitando la diluizione secondaria.

Sul cubo di ghiaccio, se non dovesse venir sommerso, puoi eventualmente appoggiare un biscotto amaretto. In alternativa, la sempre valida regola di non decorare troppo va sempre bene: un bel bicchiere, una bella schiuma e la semplice scorza di limone appoggiata sul bordo del bicchiere fanno già una gran scena.

Twist sull’Amaretto Sour

Per fare dei Twist sull’Amaretto Sour ti consiglio di seguire l’esempio di Morghentaler: l’aggiunta di un distillato o altro prodotto alcolico può dare un tocco completamente nuovo al drink senza snaturarlo.

Ti invito a provare anche con del gin o del rum, in particolare un giamaicano invecchiato (per la sua secchezza) o un giamaicano overproof per la sua nota erbacea e pungente.

Ovviamente sperimenta e trova il tuo abbinamento e bilanciamento preferito.

Buona Miscelazione,
Giovanni

Autore

  • Giovanni Ceccarelli

    Sono l'ideatore e coordinatore del blog e del progetto Cocktail Engineering. Per pagarmi gli studi universitari dal 2007 ho iniziato a lavorare come bartender in diversi locali tra Pesaro, Fano e la Riviera romagnola. Nel 2010 mi sono laureato in Ingegneria Energetica (ben presto ho capito che questa non era la mia strada). Dal 2011 sono docente in Drink Factory nei corsi di Miscelazione Avanzata e Preparazioni Home made. Dal 2013 al 2016 ho scritto di scienza e cocktail sulla rivista BarTales. Nel 2016 ho aperto questo blog e lavoro come consulente per Vargros per il quale seleziono spezie ed altri ingredienti.

Sapore

Dolce, acido, mandorla, cremoso

Tecnica di preparazione

Shake

Tenore alcolico

9 %vol

Ingredienti
  • • 50 ml Liquore Amaretto
  • • 30 ml Succo di limone fresco
  • • 10/15 ml Sciroppo di Zucchero
  • • 10 ml Albume d'uovo pastorizzato
Strumenti
  • • Tumbler basso da 350 ml o Coppetta da 180 ml
  • • Jigger
  • • Bar Spoon
  • • Shaker
  • • Strainer
  • • Colino a maglie fini
  • • Spremiagrumi
  • • Tagliere
  • • Coltello
  • • Paletta per il ghiaccio
Autore
Giovanni CeccarelliDivulgatore, docente, consulente

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