L’influenza del cinema sui cocktail. Ricette da film

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un'immagine fotorealistica generata dalla AI che raffigura un personaggio che ricorda james bond appoggiato al bancone di un bar che porta alla bocca un cocktail martini

L’influenza del cinema sulla cultura dei cocktail è indiscutibile. Dai Martini di James Bond al White Russian de Il Grande Lebowski, il grande schermo ha contribuito a creare alcuni dei drink più iconici e amati in tutto il mondo. 

I film non solo ispirano il pubblico a provare nuove ricette, ma spesso spingono i bartender professionisti a sperimentare e a reinventare i cocktail, rendendoli parte integrante dell’esperienza che portano al bancone. Senza contare che quanti bartender si sono innamorati della professione proprio grazie ad alcune pellicole iconiche.

Questo articolo esplorerà i cocktail che il cinema ha reso celebri, il modo in cui i film influenzano la creazione di nuovi drink e il ruolo cruciale dei bartender in questo processo.

Cocktail iconici nati sul grande schermo

Il primo di questa schiera di cocktail iconici nati sul grande schermo è senza dubbio il Martini “shaken, not stirred” di James Bond, apparso per la prima volta nel film Agente 007 – Missione Goldfinger del 1964. Questa semplice frase ha non solo consolidato l’immagine di eleganza e raffinatezza del personaggio di Bond, ma ha anche fatto crescere la popolarità del Martini in tutto il mondo. 

Un altro esempio è il White Russian, reso celebre dal personaggio del “Dude” ne Il Grande Lebowski (1998). La continua consumazione di questo drink da parte del protagonista ha riportato alla ribalta un cocktail che, fino ad allora, non aveva conosciuto una fama paragonabile.

Altro classico esempio è il French 75, reso celebre nel film Casablanca (1942). Questo cocktail a base di gin, champagne, succo di limone e zucchero riflette l’eleganza e il romanticismo del periodo, e la sua associazione con la scena del Rick’s Café ha contribuito a farne un’icona. 

Nel mondo dei cocktail tropicali, il Mai Tai è diventato famoso grazie a Blue Hawaii (1961), in cui Elvis Presley – solo perchè Gianni Zottola non era ancora nato – sorseggia questo drink in diverse scene ambientate in luoghi esotici, rafforzando il fascino della cultura Tiki.

Infine, non possiamo dimenticare l’Old Fashioned, riportato alla ribalta dal personaggio di Don Draper nella serie televisiva Mad Men. Sebbene questa non sia una pellicola cinematografica, l’influenza della TV sulla cultura dei cocktail è altrettanto potente. Grazie a Draper, l’Old Fashioned è tornato di moda, diventando un simbolo di eleganza retrò e semplicità​.

Il potere del cinema nella cultura del bere

Il cinema ha un impatto significativo sulla cultura del bere, non solo rendendo famosi determinati cocktail, ma anche trasformando il modo in cui i drink vengono percepiti e consumati. 

Le scene iconiche che ruotano attorno a un cocktail possono dare a un drink un’aura di raffinatezza, mistero o avventura, e influenzare profondamente il comportamento dei consumatori.

Tornando all’esempio del Martini di James Bond, ha influenzato non solo la scelta del drink, ma anche il modo in cui viene ordinato: la famosa richiesta “shaken, not stirred”, ha indotto numerosi consumatori a richiedere la stessa modalità di preparazione nei bar di tutto il mondo​.

Un altro esempio interessante è quello del Negroni, che ha conosciuto una riscoperta grazie a film come A Bigger Splash (2015), in cui il personaggio di Ralph Fiennes celebra il Negroni come la bevanda perfetta.

Film come questi non solo influenzano la domanda di determinati cocktail, ma aiutano anche a definire il contesto sociale in cui vengono consumati, aggiungendo un livello di narrazione che va oltre il semplice atto del bere.

Come il cinema influenza la creazione di nuovi drink nei bar

L’influenza del cinema non si limita a rafforzare la notorietà di cocktail classici già esistenti, ma spesso ispira la creazione di nuovi drink che cercano di catturare l’essenza di un film o di un personaggio. 

I bartender più creativi sfruttano le suggestioni del grande schermo per dare vita a nuove combinazioni che evocano specifiche atmosfere cinematografiche. 

Ad esempio, in occasione dell’uscita di Blade Runner 2049, diversi bar hanno ideato cocktail futuristici che richiamavano l’estetica del film, utilizzando ingredienti innovativi come fumo di ghiaccio secco e tonalità scure e misteriose.

Un vero e proprio cult per i bartender professionisti è il film Cocktail del 1988, con Tom Cruise, che ha romanticizzato la figura del bartender, generando un impatto duraturo sulla cultura del bere e ispirando generazioni di professionisti del settore a vedere il proprio lavoro non solo come un servizio, ma come una forma di intrattenimento e creatività. 

Non a caso, molti bartender hanno reinterpretato i drink presentati nel film, come il celebre “Red Eye”, un mix di birra, vodka, succo di pomodoro e uovo crudo, che nel contesto moderno viene rivisitato con tecniche e ingredienti più sofisticati.

In altri casi, i bartender sono stati ispirati da film che celebrano la cultura di determinati paesi o periodi storici. Un esempio è il cocktail “Great Gatsby”, nato come tributo all’omonimo film del 2013 e caratterizzato da ingredienti che richiamano l’opulenza degli anni ’20, come champagne e liquori dorati​.

Questo tipo di ispirazione cinematografica consente ai bartender di andare oltre la semplice miscelazione e di creare veri e propri storytelling attraverso i loro drink, offrendo ai clienti un’esperienza sensoriale che va oltre il gusto.

Il ruolo dei bartender nel portare il cinema al bancone

I bartender hanno un ruolo cruciale nel tradurre l’influenza del cinema in esperienze reali per i clienti. Spesso, quando un cocktail diventa popolare grazie a un film, i bartender si trovano a reinventare e reinterpretare questi drink, offrendo la loro personale versione o adattandola ai gusti del pubblico locale. 

Questa capacità di prendere ispirazione dal cinema e trasformarla in un’esperienza liquida è ciò che differenzia un bartender innovativo da uno normale.

Ad esempio, molti bartender hanno creato versioni rivisitate del Martini di James Bond, giocando con le proporzioni degli ingredienti o aggiungendo un tocco personale. 

Altri si spingono oltre, creando veri e propri menu tematici basati su film famosi, offrendo ai clienti un viaggio gustativo che li trasporta direttamente nelle atmosfere cinematografiche.

Bar come il “Scarfes Bar” di Londra, noto per la sua forte connessione con l’arte e il cinema, sono diventati celebri per i loro cocktail ispirati ai grandi classici del cinema.

In conclusione, il cinema ha un impatto profondo sulla cultura dei cocktail, influenzando non solo le scelte dei consumatori, ma anche la creatività dei bartender.

Da drink iconici come il Martini di James Bond a creazioni ispirate dai grandi classici, il cinema continua a plasmare il mondo della mixology. 

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Buona visione!
Pier

Autore

  • Pierpaolo Maggio

    Amo approfondire le cose. Ho una laurea in Giurisprudenza, una in Scienze dei Beni Culturali ed un Executive in Marketing alla Bocconi di Milano. Sono specializzato nel supportare la crescita di nuovi business: lo chiamano Growth Hacking e lo faccio per Vargros dal 2016. Nel 2020 sono entrato anche nel team di Giovanni Ceccarelli e di Drink Factory.

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