Il Fellini è un cocktail con Bitter, succo di limone, aceto balsamico invecchiato e Sanbitter dry bianco creato da Giuseppe (Peppe) Doria.
Leggendo gli ingredienti probabilmente ti sarai chiesto perché ti stiamo proponendo una ricetta che non prevede l’applicazione di particolari tecniche e preparazioni home-made.
Al di là dell’amicizia con Peppe e il suo team, la risposta risiede nell’impatto e nella fama di questo drink: il Fellini non è solo una ricetta, ma un’icona della cultura dell’aperitivo a Bologna, un esempio di come l’eccellenza possa emergere anche nella semplicità, diventando un vero e proprio punto di riferimento della scena locale e non solo.
Per comprendere appieno questo cocktail bisogna immergersi nell’atmosfera del luogo in cui il cocktail Fellini è stato inventato: il bar Volare, creato e gestito proprio dal grande Peppe Doria.
Se Bologna ti ha mai visto passeggiare per le sue storiche strade, Volare è sicuramente un punto di riferimento che non può passare inosservato: in pochi anni è diventato un simbolo dell’aperitivo e delle serate in città.
Volare non è solo un bar, è un luogo che ti trasporta indietro nel tempo, precisamente negli anni ’60. Ogni dettaglio infatti evoca la vivace e colorata atmosfera di quell’epoca, un’era in cui l’Italia ridefiniva il suo gusto estetico e culturale, immergendosi in un clima di ottimismo e creatività.
In questo bar si pratica una miscelazione estremamente semplice e con pochi ingredienti, concetto fortemente coerente con il contesto e con l’identità del locale, e forse è proprio questo il segreto dietro il successo del cocktail Fellini.
Il Fellini, un classico aperitivo dal gusto fresco e leggermente amaricante, è un tributo alla creatività italiana, chiaramente ispirato al cinema dell’omonimo regista.
Questa bevanda cattura l’essenza dei film di Federico Fellini, fondendo dolcezza e amarezza in un gusto che è popolare, ma allo stesso tempo profondo e ricercato.
Oltre a stimolare l’appetito e invogliare al sorso successivo, il cocktail Fellini si abbina perfettamente con snack come noccioline e olive, e si sposa altrettanto bene con formaggi stagionati e salumi.
Prima di proseguire con la ricetta, se il nome Peppe Doria non ti suona familiare ti invito a scoprire di più su di lui e sul suo “Volare” guardando la nostra intervista. Sono certo che il suo spirito innovativo e la sua passione ti conquisteranno, proprio come il suo Fellini.
Ricetta del cocktail Fellini
- 50 ml Bitter
- 10 ml Succo di Limone
- 1 Bar spoon (2.5-3 ml) Aceto Balsamico Invecchiato
- Q.B. Sanbitter dry bianco
- Spicchio di Limone
Strumentazione
- Tumbler basso da circa 350 ml
- Paletta per il ghiaccio
- Jigger
- Bar spoon
- Shaker
- Strainer
- Colino a maglie fini
- Pinze per la decorazione
Come fare il cocktail Fellini
- Raffredda il bicchiere;
- Versa gli ingredienti nello shaker aiutandoti con il Jigger;
- Metti il ghiaccio nello shaker;
- Shakera vigorosamente per raffreddare e diluire correttamente il drink;
- Filtra il cocktail con double strain nel bicchiere di servizio riempito di nuovo ghiaccio;
- Completa versando il Sanbitter Dry bianco;
- Posiziona lo spicchio di limone nel bicchiere.
Il Fellini è pronto per essere servito
Bicchiere e Decorazione
Fellini viene servito in un tumbler basso classico e decorato con una fetta di limone che ne accentua il profumo e la freschezza.
Tenore Alcolico
Preparando il Fellini con un classico bitter con un tenore alcolico del 25 % vol, otteniamo un cocktail che verrà percepito con una gradazione alcolica bassa.
Il tenore alcolico del drink in seguito alla diluizione apportata dalla tecnica shake sarà del 5.4 %vol circa.
I grammi di alcol etilico che verranno assunti dal corpo dopo la bevuta saranno circa poco meno di 10 g.
Quando bere il drink e a che cliente è rivolto
Il Fellini è stato ideato per essere un aperitivo e svolge magnificamente questa funzione. Il suo profilo gustativo, caratterizzato da note amare e aromatiche, bilanciate da un’acidità moderata e un sottile accento balsamico dell’aceto, lo rende apprezzabile da un vasto pubblico.
Buona miscelazione,
Giovanni
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