Il Gin Tonic è un long drink preparato con gin e acqua tonica, oggi molto richiesto e di moda. All’apparenza è molto semplice da preparare perché composto da soli due ingredienti, tuttavia ci sono parecchi aspetti da tenere in considerazione per prepararlo al meglio.
In questo articolo ti spiegherò come preparare un Gin Tonic perfetto, partendo dall’analisi di tutti gli ingredienti di modo che potrai capire quali scegliere e come bilanciarli al meglio. Questa è una guida professionale, infatti lo spiego come lo spiegherei ai miei studenti.
Le caratteristiche del Gin Tonic perfetto
Il Gin Tonic non è semplicemente una miscela di 50 ml di Gin e 100 ml di Acqua tonica, ma è il miglior bilanciamento possibile tra il gin e l’acqua tonica che hai selezionato. Se preparato bene è un drink che valorizza sia il gin che la tonica ed ha un sapore aromatico, amarognolo, leggermente acidulo ed effervescente. Ovviamente deve essere servito bello freddo: un Gin Tonic caldo è cattivo tanto quanto una birra bevuta a temperatura ambiente.
Il tenore alcolico è indicativamente intorno al 12 %vol se preparato con le quantità che ho indicato prima, utilizzando un gin al 40 %vol e considerando 20 ml di diluizione secondaria del ghiaccio. Ovviamente cambiando gin, proporzioni e tipo di ghiaccio, il tenore alcolico può cambiare. Per questo motivo ho programmato un calcolatore che ti può aiutare a fare questo calcolo.
Ora che sai come dovrebbe essere un Gin Tonic, analizziamo gli ingredienti e capiamo come arrivare al risultato desiderato partendo dall’ingrediente base: il gin.
Quale gin usare nel Gin Tonic?
Non esiste una risposta precisa a questa domanda, dipende da tanti fattori, in primis dalle preferenze di chi deve bere il Gin Tonic. Se sei un bartender professionista o semplicemente vuoi fare questo drink ad un tuo amico, fatti sempre dire dalla persona a cui lo andrai a servire cosa preferisce bere.
Il gin, e di conseguenza il Gin Tonic, può essere agrumato, floreale, balsamico, mediterraneo, sapido o speziato. Oggigiorno esistono sul mercato migliaia di gin dai profili aromatici diversi in grado di soddisfare anche le persone più curiose ed esigenti. Assaggia il gin, prova a capire che aroma ha e fai una ricerca online per capire quali sono i botanicals che hanno utilizzato in distillazione.
Oltre al suo profilo aromatico dovrai tenere conto anche dell’intensità aromatica: due gin possono avere un profilo aromatico simile, ma uno può essere molto più intenso. Questo aspetto, insieme al tenore alcolico, influisce molto sulla quantità di distillato da utilizzare. Se devo fare un Gin Tonic con un gin dall’aroma molto intenso o dal tenore alcolico più alto, tendo ad usarne meno. Ti consiglio di fare la stessa cosa.
Se vuoi approfondire il mondo dei gin ti segnalo che Samuele Ambrosi ha scritto Anthologin, il libro italiano di riferimento su questo distillato (in un paio di pagine c’è pure il mio zampino). Se vuoi sapere tutto su questo distillato, ti consiglio di acquistare il suo libro. Ci sono tantissime schede prodotto che ti aiuteranno nella scelta.
Acqua tonica nel Gin Tonic: scelta e abbinamenti
Non bastavano i gin a farci venire il mal di testa per le troppe possibilità di scelta. Da qualche anno sono entrate in commercio tantissime acque toniche, ciascuna con una diversa sfumatura di sapore. Ci sono quelle più amare e schiette, quello leggermente agrumate e addirittura quelle con sentori di spezie, come le toniche mediterranee. Schweppes, Fever Tree, Galvanina, Thomas Henry, Britvic, Goldberg, Fentimans, Cortese, J. Gasco, sono solo alcune delle toniche che è possibile reperire in commercio.
Non ti fare fregare dal marketing. A livello di ricetta le toniche sono tutte la stessa cosa: acqua, zucchero, CO2 e una minima quantità di aromi. Tra gli aromi troviamo sicuramente il chinino, sostanza responsabile del gusto amaro. Oltre a questo, spesso vengono aggiungi aromi agrumati o speziati. Ciò che cambia tra le varie toniche non è la qualità degli ingredienti utilizzati, ma i tipi di aromi. Usa la tonica che più ti piace, fregandotene se è basic, premium o super premium.
Personalmente preferisco il mio Gin Tonic con una tonica base, che sa di chinino, con al massimo una leggera sfumatura di agrumi. Se però devi utilizzare toniche particolari, o semplicemente ti piacciono di più, provo a darti qualche dritta su come abbinarle meglio al gin.
Il mio consiglio è quello di non esagerare abbinando toniche e gin molto profumati tra di loro. Cerca sempre di valutare, come prima cosa, l’intensità di sapore dei due ingredienti. Anche se i relativi aromi stanno bene insieme, se tutti e due gli ingredienti sono troppo intensi rischi di non fare un Gin Tonic ma un profumo.
Valutata l’intensità aromatica, è il momento di pensare all’abbinamento di sapore vero e proprio. Io ti consiglio di non abbinare gin e tonica con aromi troppo simili: un gin agrumato con una tonica agrumata potrebbe spostare il drink in maniera eccessiva verso quella direzione. Per il resto non ci sono regole particolari da seguire: prova, assaggia e valuta il risultato.
Se non trovi in commercio la tonica che ti piace, l’unica soluzione è farla home-made come abbiamo fatto nel drink Tangerine Dream. Se vuoi approfondire questi argomenti e sapere tutto sulle sode e sulla loro preparazione, iscriviti al master di alta formazione HOME MADE PRO.
Che ghiaccio usare nel Gin Tonic?
Il ghiaccio è a tutti gli effetti un ingrediente e la sua scelta può influenzare il risultato gustativo del drink. Il ghiaccio infatti serve a raffreddare e diluire i cocktail e, a seconda del tipo di ghiaccio utilizzato, avremo un raffreddamento e una diluizione diversi.
Poiché il Gin Tonic è un drink che non ha particolare bisogno di diluizione e raffreddamento, dal momento che l’acqua tonica deve essere ben fredda prima di essere utilizzata e il tenore alcolico non è elevato, il miglior ghiaccio possibile per questo drink è la stecca. La stecca infatti raffredda più lentamente rispetto ai cubetti, e quindi limita la diluizione secondaria. Inoltre, avendo minore superficie di contatto, sgasa anche meno la tonica.
Anche i cubetti vanno bene, tuttavia dovrai considerare una diluizione più rapida data dalla maggiore superficie di contatto ghiaccio-drink e una maggiore perdita di effervescenza. Ti segnalo che molti clienti preferiscono i cubetti perché il drink è più facile da bere e perché il tenore alcolico del drink sarà leggermente inferiore.
Da evitare assolutamente il ghiaccio in scaglie, tritato o double frozen (da congelatore). Il ghiaccio double frozen è pieno di punti di nucleazione che sgasano immediatamente la tonica.
Agrumi, spezie e garnish
Il Gin Tonic è un drink che, secondo me, non ha bisogno di decorazioni o ulteriori aggiunte come bacche di ginepro e spezie. Inoltre, in pochi minuti di macerazione a freddo non rilasciano chissà quale aroma. Se senti la necessità di aggiungere spezie al drink il modo migliore è quello di aromatizzare il gin oppure la tonica, come spiego nel master HOME MADE PRO.
Una scorza di agrume (twist) può invece valorizzare alcuni Gin Tonic, soprattutto se si usano gin non troppo freschi oppure scarichi di aroma, come qualche classico London Dry. Da evitare assolutamente rametti di rosmarino e timo bruciati a meno che non si voglia dare al drink sapore di posacenere.
Le spezie all’interno del drink, oltre a essere brutte da vedere e scomode quando si va a bere, possono ridurre ulteriormente la gassatura. Evita quindi di fare dei Gin Tonic macedonia.
Bicchiere di servizio: balloon o highball?
Dalla Spagna è arrivata la moda di servire il Gin Tonic nel balloon. Personalmente non mi piace, ma capisco che per andare incontro alle aspettative del cliente si scelga di servire il drink in questo bicchiere.
Dal punto di vista tecnico, non ci vedo un grosso problema. L’unica attenzione da avere è quella di modificare le proporzioni perché solitamente la capienza del balloon è superiore ai 500ml (mezzo litro). Se non aumenti la quantità di Gin ti potresti ritrovare con un drink troppo sbilanciato verso la tonica.
Attenzione anche al prezzo di vendita: un Gin Tonic servito nel balloon dovrebbe costare qualcosa in più.
Errori da non fare
Se hai letto con attenzione fino a qui avrai capito che bisogna usare una tonica ben fredda, trovare le giuste proporzioni ed evitare di fare delle macedonie di spezie nel drink.
Tuttavia, l’errore più grave che tu possa commettere è versare la tonica lungo il bar spoon. Capisco che possa essere figo e che alcuni bartender famosi hanno fatto dei video dove fanno questa cosa. Tuttavia servire un drink perfetto è meglio che servirlo in modo figo, andandone a peggiorare il sapore. (Se fare una cosa figa non peggiora un drink, nessun problema. Ma non è questo il caso).
Ora ti spiego perché è sbagliato.
Le bollicine di CO2 si formano in presenza di punti di nucleazione. I punti di nucleazione possono essere delle impurità, dei cristalli di ghiaccio, oppure la rugosità di una superficie. Il bar spoon, a livello microscopico, è tutt’altro che liscio. I punti di nucleazione del bar spoon sgasano la tonica.
Ricetta Gin Tonic: gli ingredienti e le dosi
- 50 ml Gin
- 100 ml Acqua tonica
- Twist di agrume (opzionale)
Questo è un bilanciamento di partenza, ricordati che cambia in base al gin, alla tonica e al tenore alcolico finale che vuoi ottenere.
Strumentazione
- Tumbler alto da 350 ml
- Jigger
- Bar spoon
- Pelapatate
- Tagliere
- Coltello
- Paletta per il ghiaccio
Come fare il Gin Tonic: la preparazione
- Raffredda il bicchiere di servizio con il ghiaccio se non lo hai freddo da congelatore. Se usi ghiaccio ricordati di scolare l’acqua che si è formata. Raffreddare il bicchiere è fondamentale per limitare la diluizione;
- Versa il gin e colma il bicchiere con l’acqua tonica. Attenzione: il ghiaccio non deve galleggiare. Se inizia a galleggiare smetti di versare la tonica e aggiungi altro ghiaccio. Finisci di versare la tonica. Se hai fatto tutto bene dovresti aver versato circa 100 ml di acqua tonica.
Un Gin Tonic preparato in questo modo dovrebbe avere circa 12 gradi, tenendo conto della diluizione del ghiaccio; - Versata la tonica, miscela delicatamente dal basso verso l’alto per amalgamare gli ingredienti;
- Se lo ritieni necessario fai un leggero twist di agrume in superficie (io uso limone). Se vuoi decora il drink con la scorza come in foto. Il Gin Tonic è pronto!
Il perfect serve
Un’altro modalità di preparazione e servizio è il perfect serve. Anziché servire il drink finito, al cliente si manda un bicchiere con ghiaccio, gin, scorza di agrume, uno stirrer e acqua tonica a parte. Sarà poi lui a versare la quantità di tonica che vuole e a miscelare il drink.
È meglio servire il drink finito o la tonica a parte? Non c’è una regola precisa, dipende dalla scelte di marketing che farete nel vostro locale.
Le regole del Gin Tonic perfetto
Se sei arrivato fino a qua, complimenti. Se invece hai saltato tutto lo spiegone, ti capisco.
Per questo ho deciso di ricapitolare i punti più importanti per fare un G&T perfetto.
- Raffredda bene il bicchiere di servizio;
- Usa ghiaccio cristallino;
- Non usare il ghiaccio da congelatore, tiralo fuori qualche minuto prima dell’utilizzo;
- Usa una tonica bella fredda, mai a temperatura ambiente;
- Trova, assaggiando e valutando il tenore alcolico, il giusto equilibrio tra gin e tonica;
- Non versare la tonica lungo il bar spoon;
- Non far galleggiare il ghiaccio;
- Se serve decora con una scorza o fetta di agrume;
- Spezie e frutta nel drink servono a poco e lo fanno sgasare.
Gin Tonic analcolici
Di recente sono nati dei distillati analcolici, che non possiamo chiamare gin, che permettono di realizzare delle drink analcolici con un aroma abbastanza simile al classico Gin Tonic. Ovviamente la grande differenza sta nel fatto che non hanno alcun sentore di alcol.
Abbiamo fatto un video dedicato a questi drink.
Dal Gin Tonic per ora è tutto. Spero che questo articolo ti sia piaciuto e soprattutto che ti sia servito.
Buona Miscelazione,
Giovanni
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