Hai mai sentito parlare di un cocktail preparato con prosecco e succo d’arancia?
Probabilmente sì, e saprai anche che ha un nome: Mimosa. Se hai partecipato a un brunch, è molto probabile che tu l’abbia visto accanto a un Bloody Mary nella lista dei cocktail.
Secondo la ricetta dell’IBA (International Bartenders Association), il Mimosa è una semplicissima combinazione di succo d’arancia e prosecco in parti uguali, noto anche come Buck’s Fizz.
La semplicità vince sempre, e questo cocktail ne è la prova, ma sebbene si possa ordinare un prosecco con succo d’arancia e ottenere un Mimosa quasi ovunque, trovarne uno eccezionale è un’impresa più complicata.
Infatti, come altri cocktail iconici come il Bellini, anche il Mimosa ha subito maltrattamenti e una sorta di degrado nel tempo.
Spesso viene preparato con succo d’arancia industriale e vino spumante di scarsa qualità, trasformandosi in un miscuglio improbabile spesso servito in caraffe o gigantesche punch bowl in occasione di aperitivi, eventi e feste in stile “giusto per dare qualcosa da bere”.
Eppure, la semplicità del Mimosa merita rispetto e attenzione: se preparato con cura e con ingredienti di qualità, può essere un drink eccezionale.
l Mimosa appartiene a una famiglia di cocktail a base di vino spumante e frutta, conosciuti anche come “sparkling” proprio come il Bellini e il Rossini.
Il Bellini ad esempio si prepara con pesche e prosecco, mentre il Rossini utilizza le fragole. Questi cocktail condividono la stessa filosofia di combinare la freschezza della frutta con l’effervescenza del prosecco, creando bevande leggere e rinfrescanti ideali per brunch, aperitivi e tante altre occasioni.
La chiave per preparare queste bevande è l’utilizzo di ingredienti freschi e di alta qualità, che esaltano i sapori naturali della frutta e del vino. Inoltre, come per il Mimosa, anche il Bellini e il Rossini possono essere personalizzati per soddisfare i gusti individuali e twistati per ottenere delle varianti creative.
Storia del cocktail Mimosa
Tracciare le origini dei cocktail non è sempre semplice, specialmente quando si tratta di una combinazione apparentemente banale di due ingredienti. Non sorprende che questo drink compaia anche con il nome di Buck’s Fizz, considerato in passato una ricetta diversa rispetto al Mimosa.
In realtà si tratta dello stesso cocktail con una proporzione leggermente diversa tra gli ingredienti.
Chi ha inventato il Mimosa
Il cocktail Mimosa fu creato nel 1925 all’Hotel Ritz di Parigi dal bartender Frank Meier che pubblicò la ricetta nel suo libro “Artistry of Mixing Drinks” nel 1936.
Tuttavia, oggi non ci occuperemo di storia, ma guarderemo il Mimosa da un punto di vista tecnico.
Se ti piace la storia dei cocktail dai un’occhiata alla sezione Storia della Miscelazione del nostro sito dove presto pubblicheremo la timeline storica del cocktail Mimosa.
Ricetta del cocktail Mimosa, gli ingredienti (Ricetta IBA)
- 1/2 succo fresco di Arancia
- 1/2 Prosecco
Strumentazione per fare il Mimosa
- Bicchiere tipo Flute ben raffreddato
- Jigger
- Bar spoon
Come fare il Mimosa
- Versa il succo di arancia nel bicchiere;
- Versa lentamente il Prosecco;
- Mescola delicatamente con il bar spoon dal basso verso l’alto per amalgamare gli ingredienti facendo attenzione a non sgasare il vino.
I consigli del Barman
Per ottenere un Mimosa perfetto, presta attenzione a ogni dettaglio.
Dosi di servizio
Nella ricetta ho utilizzato un bicchiere da circa 210 ml (al colmo) e ho versato 90 ml di Prosecco e 90 ml di succo di arancia, non andrei oltre a questi dosaggi. Sarà opportuno quindi impostare le dosi di servizio del Mimosa adattandole al bicchiere di servizio che sceglierai di utilizzare.
Ad esempio potrai servire una piccola porzione di Mimosa come piccolo aperitivo prima di un pasto, magari in accompagnamento ad un appetitoso amuse bouche.
Sperimentare con le dosi e con queste piccole modifiche ti permetterà di adattare il Mimosa alle varie occasioni e alle diverse preferenze senza snaturare l’identità del cocktail.
Il succo di Arancia nel Mimosa
Utilizzare succo d’arancia fresco e filtrato è essenziale per evitare che polpa e impurità compromettano la texture e il gusto del cocktail. Un succo d’arancia ben filtrato garantirà un gusto pulito e una presentazione impeccabile.
Per un Mimosa perfetto evita di utilizzare succhi di arancia commerciali conservati.
Che vino spumante utilizzare per un Mimosa eccezionale
Anche la scelta del vino spumante influisce notevolmente sul risultato finale. La ricetta IBA prevede l’utilizzo di Prosecco e ti assicuro che utilizzandone uno di buona qualità otterrai un ottimo risultato.
Se non hai a disposizione il Prosecco, puoi sperimentare con altri vini spumanti evitando quelli troppo strutturati. L’ideale è optare per vini con un profilo aromatico fruttato, delicato e floreale.
Temperatura: freddo è meglio
Ricorda che il Mimosa viene servito senza ghiaccio. Assicurati che sia il succo d’arancia che il Prosecco siano ben raffreddati prima della preparazione.
Questo manterrà il cocktail fresco e piacevole, senza bisogno di aggiungere ghiaccio che apporterebbe diluizione.
Tenore Alcolico del cocktail Mimosa
Considerando di utilizzare un Prosecco con una gradazione di 11 %vol. e seguendo il bilanciamento della ricetta IBA, otteniamo un Mimosa che avrà un tenore alcolico del 5,5 %vol circa con un contenuto totale di alcol etilico di circa 6,5 g.
Durante la bevuta, il Mimosa verrà percepito come un cocktail dalla gradazione alcolica bassa.
Se vuoi ottenere questi dati per i tuoi cocktail utilizza il nostro calcolatore
In che bicchiere servire il Mimosa e come decorarlo
Il Mimosa viene tradizionalmente servito in un bicchiere flute o in un calice. Io ho scelto un calice tipo flute stretto e alto.
Puoi decorare il Mimosa con una scorza d’arancia che darà al cocktail un fresco profumo agrumato.
Quando bere il Mimosa
Il Mimosa ha un tenore alcolico basso, bilanciato dalla dolcezza e freschezza del succo d’arancia e dall’effervescenza del prosecco, caratteristiche che lo rendono adatto a diverse occasioni.
Rappresenta il cocktail perfetto per brunch, aperitivi, eventi diurni e celebrazioni speciali come matrimoni e baby shower.
La sua freschezza e leggerezza lo rendono ideale per una clientela che cerca un drink raffinato e non impegnativo. È amato sia dai giovani che dai più adulti, grazie alla sua semplicità e versatilità.
Personalizzare il Mimosa: questione di bilanciamento
Se preparato con cura e con i giusti ingredienti, il Mimosa può diventare un cocktail eccezionale. Tuttavia, è possibile personalizzarlo per adattarlo ai propri gusti o ai gusti dei tuoi ospiti.
Più dolce: Se preferisci un Mimosa più dolce, aggiungi una piccola quantità di sciroppo di zucchero. Questo può bilanciare l’acidità del succo d’arancia e del prosecco, rendendo il cocktail ancora più piacevole agli amanti di cocktail dal tono più morbido.
Più acido: Per chi desidera un Mimosa con uno spunto acidulo, specialmente quando le arance non sono al top, può essere utile aggiungere una piccola quantità di succo di limone fresco o, in alternativa, una soluzione di acido citrico al 6% per ottenere un cocktail con un tocco di freschezza e vivacità in più.
Gradazione alcolica: Il grado alcolico del Mimosa può essere facilmente regolato variando le proporzioni degli ingredienti. Aumentando la quantità di prosecco rispetto al succo di arancia si otterrà un cocktail più alcolico, mentre aggiungendo più succo d’arancia si ridurrà la componente alcolica.
Altre varianti: oltre il twist del Mimosa
Aggiungendo altri ingredienti (non previsti dalla ricetta originale) potrai ottenere delle varianti interessanti che però diventeranno automaticamente ricette a sé stanti. Nulla di sbagliato, ma in questo caso ti consiglio di attribuire un nome diverso alla tua creazione.
Ecco alcuni esempi:
Colore: Aggiungi una piccola quantità di sciroppo di lamponi home-made o di granatina (quella vera) che si depositerà sul fondo e donerà un piacevole tocco di colore
Profumo: Al momento del servizio puoi vaporizzare un po’ di acqua di fiori d’arancio (o un’altro profumo alimentare) per personalizzare la modalità di servizio
Aroma: Aggiungi qualche goccia di tintura aromatica all’interno del cocktail per dare un tocco personalizzato al sapore finale. Scegli tu che direzione vuoi dare alla tua ricetta: erbacea (maggiorana, rosmarino), floreale (lavanda, rosa), speziata (cannella, chiodi di garofano) ecc…
Quanto costa un cocktail Mimosa
l prezzo medio di un cocktail Mimosa in un bar di medio livello si aggira tra i 7 e i 10 €. Tuttavia, il nostro interesse principale risiede nell’analizzare il costo effettivo del drink, noto come “drink cost”.
Determinare questo dato non è affatto semplice poiché bisogna considerare diversi fattori:
Il costo delle arance al kg: questo prezzo varia notevolmente durante l’anno a seconda della stagione e della disponibilità.
Il costo del prosecco (o altro vino spumante utilizzato): la scelta del vino spumante può influenzare significativamente il costo complessivo del Mimosa.
Le proporzioni tra gli ingredienti: variando le quantità di succo d’arancia e prosecco nella ricetta finale, il costo del cocktail cambia.
Il costo del Prosecco è facilmente determinabile, mentre calcolare il costo del succo d’arancia richiede qualche passaggio in più.
Questi aspetti rendono complesso il calcolo del costo preciso di un Mimosa. Pertanto, ti incoraggio a calcolare il costo del tuo cocktail Mimosa basandoti sugli ingredienti specifici e sulle dosi che sceglierai di utilizzare.
Segui questa video lezione per capire esattamente Come calcolare il food cost del succo degli agrumi
Per oggi è tutto è tutto. Spero che la nostra breve analisi ti sia utile per creare un cocktail Mimosa perfetto.
Buona Miscelazione,
Matteo
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