Cominciamo il nostro viaggio alla scoperta della storia del Between the Sheets con una curiosità: Between the Sheets tradotto letteralmente in italiano significa tra le lenzuola.
Chi gli ha dato questo nome aveva in mente un significato intimo oppure voleva solo rimarcare il fatto che questo drink fosse tanto alcolico da spedirti direttamente a dormire? Purtroppo non conosco la risposta, però ti posso dire che negli anni ’20 del ‘900, i famosi Ruggenti anni Venti (Roaring Twenties), era uso comune coniare questo genere di termini e modi di dire.
Altri due esempi sono Hair of the Dog, pelo del cane, che voleva intendere una bevanda alcolica per la cura dei postumi di sbornia o Giggle Water, l’acqua delle risatine, diventato uno dei tanti termini gergali per identificare l’alcool.
Giggle Water divenne il titolo della raccolta di bevande miscelate pubblicato da Charles S. Warnock nel 1928, durante il proibizionismo.
Tornando al Between the Sheets sappiamo con certezza (per il momento) che la sua prima comparsa al pubblico avviene nel 1927, in pieno proibizionismo, nel The New Yorker nella rubrica The Talk of the Town, una sezione dedicata a brevi articoli umoristici, stravaganti o eccentrici sulla vita a New York.
1927 – The New Yorker – Febbraio
”Between the Sheets cocktail — two parts gin, one part Bacardi rum, one part Cointreau and a generous dash of absinthe.”
La seconda apparizione della ricetta è datata 1929 nel libro Drawn From The Wood di Frank Shay pubblicato anch’esso negli Stati Uniti d’America.
1929 – Drawn from the Wood di Frank Shay
Between the Sheets
(Make one for the lady too)
One part gin
One part bacardi
One part cointreau
Ice, shake and strain
Come avrai notato già tra la prima ricetta pubblicata e la seconda la ricetta è cambiata. Su questo aspetto torneremo più avanti.
Chi ha inventato il Between the Sheets?
Come succede per molti drink l’origine del cocktail non è molto chiara. Vediamo quello che negli anni fu raccontato.
La prima leggenda o storia ci racconta che il drink sia stato creato dal’ ex direttore, Mr. Polly, del Berkeley Hotel di Londra nel lontano 1921.
Qui riporto la storia sulla nascita del Between the Sheets, ricavata dal gruppo Classic Cocktail Club e scritto da Franco Zingales.
La lunga notte di Mr. Polly
Between the sheets
“Lo crea un direttore d’albergo per gli ospiti. E’ un classico drink digestivo della buonanotte amato dagli inglesi.
Per Londra doveva essere una serata fuori dal normale quella del lontano 1921 e Mr. Polly, direttore del Berkeley in Piccadilly (acquistato nel 1901 dal Savoy, chiuso nel 1969 e ricostruito completamente nel 1972 in Wilton Place, n.d.r.) da alcune settimane aveva messo tutto se stesso nell’organizzare quello che sarebbe stato il più grande ricevimento dell’anno.
Aveva pensato a tutto o quasi: inviti ai più bei nomi della capitale, chiamato i più famosi floricoltori per ornare con camelie, orchidee e rose Ie sale, ed era sceso nelle cantine per controllare le riserve dei migliori Champagne e vini.
I maligni, riportano le cronache dell’epoca, dicono che cercasse, quale palliativo contro l’esaurimento nervoso, conforto e aiuto spirituale da un buon bicchiere di Bordeaux.
Finalmente giunse iI giorno fatidico Mr. Polly si aggirava per gli ampi saloni dell’albergo, congratulandosi con i collaboratori. Verso Ie sette di sera i primi invitati incominciarono ad arrivare sulle lussuose berline, Roll Royce, Bentley dalle quali scendevano conti, baronetti e lord che davano il braccio a dame sfoggianti gioielli da mille e una notte. Attraverso i grandi finestrino si potevano vedere, nelle sale illuminate a glomo, Ie laide muoversi e danzare esibendo le loro stupende toilette.
Negli angoli, sedute su comodi divani alcune signorine di ottima famiglia parlottavano con i loro cavalieri e, nascondendo a tratto il viso dietro ventagli di piume, sorridevano maliziosamente facendo progetti per il dopo sera.
Qualche ora più tardi Mr. Polly, conosciuto anche per Ie sue eccezionali doti di barman, per scaldare ulteriormente I’ambiente, improvvisò un cocktail mischiando insieme rum bianco, Cointreau e brandy, al quale dietro consiglio di qualche amico playboy, diede il piccante nome di Between the sheets, ovvero tra le lenzuola.
A questo punto, anche se venne tirato il sipario sulla privacy inglese, è facile immaginare che cosa probabilmente accadde non appena il drink incominciò a dare i suoi effetti.
Si spensero le luci, trascorsero gli anni e questo cocktail passato con qualche ammaccatura in mezzo ai due conflitti mondiali, ebbe un periodo di splendore negli anni ’50 dopo i quali cadde un po’ nel dimenticatoio, tanto che pur essendo inserito nel 1961 tra i mondiali IBA, è stato esautorato successivamente (1985) dall’olimpo del bere miscelato. Peccato per Mr. Polly.
Maggiori conoscitori del Between the sheets sono gli inglesi e gli americani; quest ultimi amano offrirlo con una variante: una parte di Cointreau, due parti di succo di lime, tre parti di brandy, tre parti di rum invecchiato almeno tre anni.
Classico cocktail della buonanotte raccoglie tra i suol maggiori estimatori nomi illustri come Carlo d’Inghilterra. Si racconta che anche Mario Soldati, John Wayne e Josephine Baker fossero del grandi consumatori di questo mix.”
Purtroppo di questa storia, sicuramente affascinante, non ho trovato nessuna traccia che ne possa confermare l’autenticità, lasciandomi dunque qualche dubbio sulla sua attendibilità.
Un’altra leggenda racconta che il drink sia stato creato intorno al 1930 dalle mani del celebre barman Harry MacElhone dell’Harry’s New York Bar di Parigi o che probabilmente abbia creato il mix sotto il nome di Between the Sheets in cui vede il gin sostituito con del brandy.
Anche per questa storia non ho un risconto positivo.
Visionando e controllando le varie edizioni accessibili in internet e quelle possedute da me del manuale pubblicato dal barman Harry MacElhone, ABC of Mixing Cocktails, del Between the Sheets non c’è nessuna traccia a parte nell’edizione del 1996, ristampa del 2006, il cui il drink viene pubblicato al suo interno.
2006 – Harry’s ABC of Mixing Cocktail
Between the Sheets
1/3 Cognac
1/3 Cointreau
1/3 Bacardi
2 dashes of Lemon Juice.
Shake and strain.
Anche in questo caso mi sorge una domanda: perché non rivendicare la paternità del drink lasciando delle annotazioni come fece ad esempio per il Monkey Gland nel suo ricettario?
1937/1939 Circa – Harry’s ABC of Mixing Cocktail – Eleventh Edition
Monkey’s Gland Cocktail
1 dash Absinthe
1 teaspoonful of Grenadine
½ Orange Juice
½ Nicholson’s Gin
Shake well, and strain into cocktail glass.
(Invented by the Author, and deriving its name from Voronoff’s experiments in rejuvenation.)
Di questo purtroppo non ho risposta ma è facile giungere alla conclusione che il Between the Sheets non fu una sua creazione.
Sempre nel 1930, Oscar Odd McIntyre, nella rubrica New York Day by Day, ci racconta come ci fosse uno speakeasy famoso per il Between the Sheets, ma non ci dice quale fosse questo locale.
1930 – New Britain Daily Herald – Venerdì 3 Ottobre
“New York Day by Day by — O.O. McIntyre
The old Wendell mansion is mora forbidding looking than ever. Soon the Union League Club will be on Park Avenue. Two blocks of new buildings. When will it stop? The speak-easy famous for “Between-the Sheets” cocktails. A cop feeding a hurt sparrow. A clean deed in a dirty world.”
Curiosità: Oscar Odd McIntyre (1884 – 1938) fu un famoso giornalista e scrittore americano che in collaborazione con Harry McElhone fondò la International Bar Flies (IBF) nel 1924. Della I.B.F facevano parte anche alcuni barmen celebri come Frank Meier e Robert Vermeire.
Dell’organizzazione possiamo avere notizie nel testo del 1927 Barflies and Cocktails consultabile online.
Nel 1954, il bartender americano Johnny Brooks, conosciuto probabilmente per i suoi anni dietro il banco bar del celebre locale Stork Club di New York pubblicò My 35 Years Behind the Bar in cui, a quanto pare, dichiarò di aver inventato Between the Sheets quando lavorava in uno speakeasy a New Rochelle, New York.
Purtroppo non ho trovato nessuna traccia o documento che possa collegare il bartender Johnny Brooks con lo speakesy di New York rimanendo così, ancora una volta, senza certezze.
Vi lascio un video che riprende il bartender Johnny Brooks al banco bar dello Stork Club negli anni ’40.
Indipendentemente da tutto ciò negli anni ’30 iniziò l’ascesa del drink tanto che, nel 1939, l’autore e giramondo Charles H. Baker, ci racconta nel suo libro The Gentleman’s Companion – Volume II, che il Between the Sheets fosse famoso anche nel vicino oriente.
“JERUSALEM’S BETWEEN the SHEETS, from the Bar Book of Weber at the King David
Like the American Side Car, other truly worthwhile cocktails this invention is totally sound, and is already quite famous throughout the Near East […]
[…] Of cognac, cointreau, dry gin and lemon juice-strained-take equal parts. Shake briskly with lots of cracked ice and serve in a Manhattan glass. Cut down the cointreau to make dry, to taste.
Cointreau .. . Can’t do without. Not only is it one of the six favourite liqueurs of the world, but is indicated in several very important cocktails like Between the Sheets.”
Le diverse versioni del Between the Sheets
Nel 1930 il drink compare in diversi manuali.
Lo vediamo comparire nel ricettario del bartender William Boothby Swallows – Cocktail Bill Boothby’s World Drinks and How to prepare Them, nel The Home Bartender’s Guide and Song Book di Charlie Roe e Jim Schwenck in cui verrà proposto con una ricetta simile a quello che appare in Drawn from the Wood di Frank Shay del 1929.
Tutti questi testi sono stati pubblicati negli Stati Uniti d’America.
Nello stesso anno il Between the Sheets appare nel Savoy Cocktail Book di Harry Craddock, pubblicato in Inghilterra.
1930 – The Savoy Cocktail Book di Harry Craddock
BETWEEN THE SHEETS COCKTAIL
1 Dash Lemon Juice
1/3 Brandy
1/3 Cointreau
1/3 Bacardi Rum
Shake well and strain into cocktail glass
Come puoi vedere vedere c’è del succo di limone e il gin è stato sostituito dal brandy.
Negli anni successivi la ricetta sotto il nome di Between the Sheets cambierà spesso. Vediamo ora le varie combinazioni e dove è possibile trovarle.
Brandy, Gin, Cointreau e Limone
1934 – Gordon’s Cocktail and Food Recipes di Harry Jerrold Gordon
BETWEEN THE SHEETS NO. 1
1 Brandy
1 Dry Gin
1 Curacao
Lemon Juice, 2 Dashes
Ice. 25 Shakes. Strain and serve.
Brandy, Gin, Cointreau e Assenzio
1947 – Here’s How – A Modern Book on the Cocktail Bar by Barnett E. Jackson
BETWEEN THE SHEETS
1/3 jigger Absinthe
1/3 Cointreau
1/3 jigger Brandy
1/3 jigger Gin
Shake, serve in 3 oz. cocktail glass.
Brandy/Cognac, Cointreau, Rum e Lime
1935 – Cocktail Memoirs of Fresco Lime
Between the Sheets Cocktail
⅓ Cointreau
⅓ Remy Martin Cognac
⅓ Carioca Rum
½ Fresco lime
Cracked ice. shake well
1948 – The Fine Art Of Mixing Drinks di David Augustus Embury
BETWEEN THE SHEETS
1 part Cointreau or Triple Sec
2 parts Lime Juice
3 parts Brandy
3 parts Cuban Gold Label Rum
Shake with crushed ice. A twist of lemon over each glass.
This drink is sometimes made with brandy only and sometimes with rum and gin. Also lemon is sometimes used in place of lime.The above is, in my opinion, the best of the many recipes I have seen.
Vermouth, Gin e Benedictine
1933 – Mixer’s Guide
BETWEEN THE SHEETS
One part Italian Vermouth.
One part French Vermouth.
One part London dry gin.
Dash of Benedictine.
Cognac, Creme de Cacao, Crema di Latte ecc…
1934 – Bar La Florida Cocktails
Between-Sheets
1/3 Cognac Tres Copas
1/3 Creme Cacao
1/3 Creme de leche fresca
1 Gota Angostura
1 Cucharadita de azúcar.
La cascara de un limón.
Hielo abundante. Muy batido.
Per scrupolo, ho voluto estendere la mia ricerca non solo al nome del drink, ma anche alla sua ricetta. Volevo vedere se un drink dagli stessi ingredienti (gin, rum, cointreau) esistesse prima del 1929.
Ho trovato così due drink nel ricettario di Harry MacElhone del 1927 con gli stessi ingredienti ma in proporzioni diverse. Vi consiglio di paragonarle alla ricetta di Frank Shay del ’29 che abbiamo citato all’inizio dell’articolo.
1927 – Barflies and Cocktails di Harry MacElhone in collaborazione con il caricaturista Wynn.
Mah Jongg Cocktail.
1/6 Cointreau,
1/6 Bacardi Rum,
2/3 Gin.
Shake well, strain into cocktail glass.
(Recipe by Willie Dale, “Romanos,” London, one of my late pupils.)
Little Devil Cocktail.
1/6 Lemon Juice,
1/6 Cointreau,
1/3 Bacardi Rum,
1/3 Gin.
Shake well and strain into cocktail glass.
(Recipe from Fitz, Ciro’s Bar, London, my late apt pupil.)
1928 (terza ristampa del 1927) – Here’s How! di Judge Jr.
Attaboy Cocktail
This recipe has had several names but this one seems to be the most popular.
⅓ Gordon water;
⅓ Bacardi;
⅙ Cointreau;
⅙ Lemon juice.
È probabilmente, ma non certo al 100%, che queste ricette furono il motivo per cui molti affermarono che il Between the Sheets fosse un drink di Harry MacElhone visto che, negli anni successivi al 1930 (data della ricetta con il brandy di Harry Craddock), era servito anche con il gin.
Con la combinazione di brandy, rum, cointreau e limone ho potuto trovare un drink di Harry Craddock datato 1934, il Kick in the Pants. Identico al BTS, ma con equilibrio differente.
1934 – The Waterbury Democrat. 9 novembre
”London (UP ) – The Kick in the Pants cocktail has been added to London’s list of potable alcoholic drinks […] Ingredients of the cocktail areone-sixth lime or lemon juice, one-sixth Cointreau, one-third brandy one-third Bacardi rum. It was invented by Harry Craddock, Famous American barman at the Savoy bar.”
Il Kick in the Pants cocktail e il Between the Sheets appaiono anche nel 1951 in Bottoms Up di Ted Saucier. Entrambe le ricette avranno all’interno del Benedictine.
Prima delle conclusioni, un’ultima curiosità.
Nel 1934, il bartender Patrick Gavin Duffy pubblica il suo manuale dal titolo The Official Mixer’s Manual includendo nel suo interno molte delle bevande prodotte durante il proibizionismo americano.
Tra queste appare anche il Between the Sheets indicato però come una bevanda miscelata non consigliata perché causa di intossicazioni e mail di testa dal momento che contiene due strong liquor.
“There are, however, a considerable number which have been created here during the period of Prohibition 1917-1933 and some of these are obviously of irresponsible origin. […]
[…] The great majority of this list of Cocktails are wholesome and well concocted but we cannot approve of those which include Gin, Scotch, Brandy, Vermouth and cream in one drink. Nor indeed, can we give our support to any concoction consisting of Gin and Rye, Gin and Scotch, Gin and Brandy or to any beverage where two kinds of strong liquor are included especially when they are shaken together with bitters, cream and Raspberry Syrup. Old Barkeepers know well that drinking different strong liquors at one session often brings on sudden intoxication and sick headaches afterwards.”
Conclusioni
In conclusione si può affermare che ancora oggi non abbiamo un barman a cui accreditare l’invenzione del Between the Sheets. Siamo certi però che nacque negli Stati Uniti d’America.
Un mix composto da gin, rum e cointreau subì negli anni tante variazioni di ingredienti a cui non riesco a dare una spiegazione valida.
Queste variazioni furono a causa della scarsa reperibilità degli ingredienti? Oppure i bartender hanno semplicemente cercato una loro, più appropriata, formula?
Non lo sappiamo, ma sicuramente Craddock nel 1930 trovò la formula che oggi conosciamo come Between the Sheets.
Buona Miscelazione,
Lucio
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