La differenza tra la Miscelazione Tiki e Miscelazione Tropicale

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TIKI IS NOT TROPICAL!

Tiki is not Tropical!

Dopo il lancio del Corso di Miscelazione Tropicale molte persone ci hanno contattato per chiedere la differenza tra questo corso e quello Tiki.

Crediamo che la confusione derivi da un approccio sbagliato che spesso interessa il Tiki, sia dal punto di vista della miscelazione, sia nel suo coinvolgimento sociale. Una confusione plausibile, in quanto nessuna delle due miscelazioni appartiene alla nostra cultura. Ma è anche evidente che a volte chi tenta di divulgarla non lo fa nel modo corretto.

Accostare il Tiki al Tropicale è sbagliato! Cerchiamo insieme di capire il perché.

Primo motivo di confusione tra Tiki e Tropicale: i Tiki bar

Non c’è dubbio che, dalla sua nascita, il Tiki è evocativo di atmosfere di vacanza, di spensieratezza inserite nella riproduzione di un clima tendenzialmente tropicale. Le piante tropicali, i fiori e le rievocazioni di tradizioni polinesiane e caraibiche sono lo sfondo dei primissimi Tiki Bar e dei Luau, le feste a tema Tiki.

Tuttavia questo è un ambiente lontano dalla reale vita tropicale o polinesiana, distorto, che non rispetta in alcun modo la cultura tropicale.

Ma non è finita qui perché, molto presto, il Tiki si distacca da questa visione tropicale e assume una sua identità distaccandosi sempre di più da quella tropicale!

Questo stile è l’Exotic Pop.

L’Exotic pop è distaccato dal tropicale nella forma e nel contenuto. Talmente diverso da essere addirittura esportato in quei posti tropicali dove, idealmente, sarebbe dovuto esistere naturalmente.

Possiamo concludere dicendo che la scenografia ed i temi tropicali dei Tiki Bar non devono assolutamente confondersi con la miscelazione esercitata dai barman dell’epoca. Donn Beach, che ha creato il Tiki, i suoi imitatori, seguaci e successori, in tutti i cinquant’anni evolutivi del Tiki, non hanno mai servito cocktail tropicali!

Secondo motivo di confusione: la frutta tropicale ed il rum

Pina Colada

Oggi si tende a vedere il Tiki come una miscelazione ricca di frutta, magari frutta tropicale, ma non è così.

Donn Beach comprava centinaia di cocchi dalle Hawaii eppure in nessuno dei suoi drink Tiki c’è il cocco. Comprava ananas e passion fruit, ma non serviva Pina Colada o Batide. L’ananas è stato inserito in piccole dosi nei suoi drink solo dopo venti anni dalla nascita del suo stile esotico. Il passion fruit non è mai stato utilizzato fresco, ma solo dopo essere stato lavorato.

Il Tiki è piuttosto una miscelazione ricca di RUM! E vi diciamo di più, solo determinati tipi di rum.

Donn era il più grande esperto dei rum, della miscelazione e della cultura caraibica e per questo selezionava accuratamente le tradizionali caratteristiche dei rum da miscelare nei suoi drink esotici, ma non tutti i rum erano adatti alla sua miscelazione. Non preparava drink Tiki con rum erbacei, acidi e giovani. Non preparava niente di simile ad un T-punch o ad una Caipirinha. Non pestava mai lime o frutta fresca, non utilizzava rum spiced o rum arrangè.

Terzo motivo di confusione: influenze Tropicali sul Tiki

Cosa centrano gli antichi punch con il Tiki? Tecnicamente niente.

Il tiki nasce dalla tecnica più evoluta della miscelazione tropicale, il Daiquiri di Constante. Il drink Tiki di Donn è una miscelazione americana, adatta al palato degli americani, e per gli americani che volevano bere esotico dalla Florida all’Alaska.

Donn era talmente esperto e consapevole delle tradizioni e del bere tropicale che non le replica nemmeno, sa che non è adatto al palato degli americani. Gli stessi americani che, incuranti della cultura tropicale, si ingozzavano di whiskey e birra allo Sloppy Joe’s. Per chi non lo sapesse lo Sloppy Joe’s è uno dei più famosi bar di Cuba.

Possiamo dire che la miscelazione Tiki nasce prendendo spunto da uno stile di miscelazione già definito, e probabilmente il più avanzato dell’epoca, quello di Constantino Ribalaigua, il geniale barman che ha rivoluzionato il Daiquiri, che a sua volta Donn evolve nella miscelazione più difficile di tutti i tempi.

Attenzione! Non dovete vedere il tiki come un’evoluzione della miscelazione cubana che, a sua volta, era già stata influenzata dalla tradizionale miscelazione americana.

Il Tiki è un nuovo concetto di miscelazione che prende spunto da alcune tecniche ed ingredienti e che si evolve in miscelazione esotica non a Cuba ma, come sappiamo, in California.

Oggi il Tiki è un contenitore in cui sono inseriti molti stili di miscelazione simili. Tuttavia tutti appartenenti ad uno stesso periodo culturale e sociale americano.

I Tiki li possiamo chiamare Cocktail Esotici ma non Tropicali!

A questo punto ci rimane una sola domanda possibile….

Che cos’è la Miscelazione Tropicale?

Abbiamo capito che il Tiki è una miscelazione elaborata perché studiata e concepita a tavolino, non casuale, non si può dire lo stesso della miscelazione tropicale.

Il Tropicale è tradizione pura. Una tradizione antica che risale agli albori della nascita delle odierne popolazioni caraibiche e poi diffusa in parte del sud America.

È l’unione di antiche culture che ha favorito scambi di tradizioni provenienti da ogni parte del mondo. Le stesse conoscenze che hanno reso possibile anche la nascita e lo sviluppo del distillato caraibico per eccellenza, il rum.

Ma il tropicale non è solo canna da zucchero, ma anche fermentati e distillati, modi di bere autoctoni persi tempo.

Sono il ricordo delle più antiche tradizioni alcoliche africane ed europee che nascono dai frutti della terra. Preparazioni che a partire dal 1500, innescano un processo evolutivo che risale a oltre quattrocento anni prima del Tiki.

Per questo ancora non comprendiamo come questi 400 anni di storia possano essere accomunati in un “Tiki Tropicale”

Il Tiki di Donn Beach nasce per esaltare e far emergere le qualità di un distillato sempre più ricercato mentre il bere tropicale nasce piuttosto per mascherare e nascondere i difetti di un distillato primordiale.

Tiki e Tropicale non possono essere dunque paragonati.

Sono miscelazioni che si differenziano nei prodotti, nei drink, nella tecnica e in modo drastico nella cultura in cui si evolvono.

La Miscelazione Tropicale nasce da un modo di bere non tecnico ma grezzo come gli antichi distillati auto prodotti, indefiniti, aguardienti e primi rum. Rude come le vicissitudini delle popolazioni che lo hanno creato: distillati, punch e poi cocktail che diventano nei secoli simboli immortali dell’orgoglio di culture sottomesse.

Tra miti e leggende questo modo di bere diventa una vera e propria miscelazione moderna!

Storie di pirati, marinai, ribelli, contadini, corsari, lavoratori, schiavi e cimarrones, si plasmano per formare i cocktail tropicali più conosciuti oggi, tra usanze e rituali.

Tropicale è una miscelazione con poche certezze. Pensate che ancora oggi ci si interroga sull’effettiva origine della parola rum e bisogna districarsi tra quattrocento anni di fonti e per capire come un ananas premuta diventi una Piña Colada.

Non ci sono ricettari o libri di barman che possono testimoniare questa cultura secolare.

I racconti dei primi viaggiatori, diari di bordo, descrizioni o note di qualche scrittore più o meno noto ci portano a capire come da un modo di bere necessario nasca una tradizione, un cocktail.

Al contrario il Tiki di Donn è un cocktail identificabile sempre, in quanto nasce da uno studio ponderato. Il drink tropicale, a differenza dei Tiki drink, non nasce definito, ma è semplicemente un modo di bere autoctono, assolutamente tradizionale e variabile come l’italianissimo “ragù della nonna” che nel tempo si è evoluto e ancora si sta evolvendo.

Riassumendo…

Il tiki è una miscelazione studiata a tavolino per un palato americano, ricca di rum invecchiati, alla quale si aggiungono anche liquori della tradizione europea, come i liquori di anice o di arancia. Al contrario di quella tropicale, nel tiki si cerca di esaltare il distillato e non è presente frutta tropicale come l’ananas.

Il tropicale è invece tradizione che evolve nei secoli e diventa quella che conosciamo oggi: drink dalla struttura semplice, ricchi di distillati giovani, grezzi e di frutta fresca. Drink semplici ma non banali, tant’è che bere una buona Piña Colada o un buon Mojito è molto difficile. Tutti pensano di saperli preparare correttamente ma è sotto gli occhi di tutti che non è così.

Buona Miscelazione,
Gianni e Giovanni

Autore

  • Giovanni Ceccarelli

    Sono l'ideatore e coordinatore del blog e del progetto Cocktail Engineering. Per pagarmi gli studi universitari dal 2007 ho iniziato a lavorare come bartender in diversi locali tra Pesaro, Fano e la Riviera romagnola. Nel 2010 mi sono laureato in Ingegneria Energetica (ben presto ho capito che questa non era la mia strada). Dal 2011 sono docente in Drink Factory nei corsi di Miscelazione Avanzata e Preparazioni Home made. Dal 2013 al 2016 ho scritto di scienza e cocktail sulla rivista BarTales. Nel 2016 ho aperto questo blog e lavoro come consulente per Vargros per il quale seleziono spezie ed altri ingredienti.

Autore
Giovanni Ceccarelli Divulgatore, docente, consulente

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