Le tendenze al bar del 2023

3 min

“L’anno prossimo è l’anno del tequila!”

Ho sentito ripetere ciclicamente questa frase, ma no, neanche il prossimo sarà l’anno del tequila nei bar italiani.

Per quando possa contare, io ho un debole per i distillati di agave, in particolar modo per i mezcal, ma rimane il fatto che se paragoniamo i volumi di vendita di questa categoria di spirits nel corso del 2022 rispetto ad altre, non c’è davvero partita. 

In questo articolo però voglio concentrarmi su qualcosa di nuovo, che vale la pena di iniziare a prendere seriamente in considerazione.

Si tratta né più né meno di questo: a volte le persone vogliono bere, a volte no, a volte vogliono solo bere un po’.

Tra poco capirai cosa intendo dire, ma sarà la Gen X, ovvero i nati tra il 1965 ed il 1980, a guidare questa tendenza, richiedendo mocktail, cocktail e opzioni a basso contenuto alcolico.

Alcuni dati indicano infatti un aumento, nel corso del 2023, dei trend relativi ai cocktail no-alcohol originali con un sonoro + 220%.

In poche parole, aumenterà la richiesta di questa tipologia di bevuta e, contestualmente, l’asticella delle aspettative dei clienti si alzerà rispetto alle proposte.

Se stai pensando di cavartela ancora con il classico mischione di succhi stai già perdendo terreno. 

Sarebbe più saggio iniziare a lavorare su un’apposita sezione della tua prossima carta drink, ma se già l’hai creata continua a lavorarci sopra, perché sarà sempre più importante per le tue entrate.

Un secondo trend che ti segnalo per il prossimo anno (+ 75%) è quello dei Mocktail bar, che si inserisce nella stesso solco del precedente, ma che illumina un angolo diverso della questione.

Stanno nascendo attività il cui core è la mixology analcolica. Questo è il vero cambiamento d’orizzonte che a livello internazionale pare destinato a farsi strada. 

Non ti suggerisco di aprire un Mocktail Bar in Italia, almeno per adesso, ma di tenere aperti gli occhi sull’argomento, perché presto potrebbe rivelarsi una prospettiva molto meno assurda di quanto pensi in questo momento.

Veniamo ora ad un tema molto meno cool e che personalmente mi ha lasciato piuttosto perplesso: il trend delle garnish creative.

Nel 2023 i clienti presteranno ancora molta attenzione alle garnish dei cocktail. 

In un mondo che cerca di andare sempre di più nella direzione della sostenibilità (se ti interessa questo argomento, Giovanni ha scritto diversi articoli che puoi trovare qui) questa affermazione suona particolarmente strana, ma in fondo viviamo ancora nell’era dei social network, dove tutto ciò che vediamo può diventare qualcosa da mostrare, quindi è chiaro che la garnish (+225%) non perde il suo appeal nei confronti del pubblico di consumatori.

Rimanendo sempre in tema di estetica del drink, è il caso di parlare anche di ghiaccio. 

La presentazione di un cocktail con un ghiaccio dall’aspetto non banale sarà sempre di più un valore aggiunto (+75%) per gli avventori.

Il cliente ignora, molto spesso, che il ghiaccio sia a tutti gli effetti un ingrediente del drink. Ciò che lo colpisce rispetto a questo argomento è la sua presentazione.

Qual è il tuo goal a riguardo?

Mantenere il ghiaccio funzionale innanzitutto alle esigenze di raffreddamento e diluizione del tuo cocktail, rendendolo memorabile per il cliente, senza alzare i costi e, in ultimo, facendo in modo che rimanga scalabile per la tua attività.

In bocca al lupo.

Nella direzione dell’esperienza del cliente rimane poi l’ultimo trend di cui ti sto per parlare: la presentazione creativa dei drink (+555%).

Le persone vogliono vivere esperienze che lascino loro qualcosa di più di un ottimo bilanciamento degli ingredienti o dell’ultimo gin italiano appena arrivato in bottigliera. 

Vogliono che bere un cocktail nel tuo locale sia speciale, perché è questo che li motiverà a sceglierti ancora.

Dunque, se vogliamo tirare le somme, pensa al fatto che le prime due tendenze di cui ti ho parlato riguardano cosa le persone vorranno sempre di più bere nel 2023, mentre le altre tre riguardano l’esperienza di bevuta.

Cosa vuol dire questo?

Da un lato che la proverbiale separazione tra astemi e bevitori sta diventando, un po’ come tutto il resto, sempre più fluida.

Le persone vogliono sempre più delle soluzioni che siano personalizzate in base a momenti, esigenze ed occasioni.

Il cocktail bar deve adeguarsi a tutto questo, evolvendosi da quel retaggio per cui il cliente che sceglie di bere analcolico o poco alcolico si debba “accontentare” di una soluzione arrangiata perché esclusa dalle proposte del locale.

Se provi a sederti su quella sedia per un attimo, comprenderai che la sensazione che sta arrivando proprio a quella tipologia di cliente sia in esatta contrapposizione al concetto di ospitalità su cui un bar dovrebbe basare il proprio successo.

Quali sono le parole chiave per la mixology del 2023, sulla base di queste stime di crescita? 

  1. Creatività 
  2. Fantasia 

Buon 2023 zeppo di cocktail!
Pierpaolo

Autore

  • Pierpaolo Maggio

    Amo approfondire le cose. Ho una laurea in Giurisprudenza, una in Scienze dei Beni Culturali ed un Executive in Marketing alla Bocconi di Milano. Sono specializzato nel supportare la crescita di nuovi business: lo chiamano Growth Hacking e lo faccio per Vargros dal 2016. Nel 2020 sono entrato anche nel team di Giovanni Ceccarelli e di Drink Factory.

Abbiamo parlato di

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