I prodotti premium tra leggenda e realtà

3 min
Delle bottiglie di prodotti premium

Io ho perso il conto, oltre alla pazienza.

Tu quante volte hai letto e sentito la parola premium riferito ad un prodotto da bar?

Credo di conoscere la risposta…

La seconda domanda che metto qui sul tavolo è questa.

Queste etichette riflettono davvero questa promessa di qualità superiore? 

In questo articolo, voglio mettere in discussione il concetto di premium in relazione ai prodotti per la mixology, cercando di capire insieme, se quelli che riportano questa dicitura sono davvero sopra la media o se si tratta, invece, di un abile gioco di marketing.

Marketing vs Qualità

Il termine premium (e super premium) sono spesso utilizzati per creare un’immagine di eccellenza e lusso. 

Le confezioni eleganti, le descrizioni suggestive e gli storytelling ben studiati contribuiscono a creare un’aura di esclusività attorno a queste referenze.

Tuttavia, è fondamentale comprendere che la parola premium in etichetta non garantisce una qualità superiore, nè un’esperienza di mixology eccezionale.

Infatti, non si tratta di una denominazione di origine e tantomeno si riferisce ad uno specifico metodo produttivo.

Nonostante ciò, il posizionamento di mercato di queste referenze è alto ed influenzato da una serie di fattori che hanno a che fare poco o nulla con la qualità del liquido: costi di produzione, spese di marketing, dinamiche di distribuzione…

Esaminare gli ingredienti

Un modo per andare oltre la dicitura premium è quello di esaminare attentamente gli ingredienti utilizzati nel prodotto, ove possibile.

Il ginepro bulgaro ed il bergamotto hanno chiaramente costi d’acquisto diversi, sei d’accordo?

Molti marchi di prodotti premium sfruttano proprio questo tipo di ancoraggio mentale del consumatore verso ingredienti esotici o rari per costruire il racconto di un’esperienza di mixology di alto profilo. 

La cruda verità è che non è detto che questi ingredienti rari o esotici siano necessariamente migliori di altri (meno costosi) o apportino sempre un contributo così rilevante, da essere insostituibili per una ricetta. 

Detto ciò è invece altamente probabile che la loro presenza inciderà sui costi di produzione e quindi sul prezzo di vendita.

Naturalmente, la scelta di ingredienti di alta qualità può fare la differenza nella creazione di un prodotto, ma indipendentemente da qualsiasi dicitura in etichetta.

Altrettanto importante, in questo senso, è il metodo produttivo

Se per alcuni, non è sempre vero che un Distilled gin restituisca mediamente un risultato più qualitativo di un Compound, è pur vero che, in linea generale, un metodo produttivo che necessità di più tempo, abbia costi maggiori, che andranno considerati ai fini del nostro discorso.

Esperienza di degustazione, il contesto e il marketing

Un altro modo per valutare la corrispondenza tra un prodotto e la sua dicitura premium è attraverso l’esperienza di degustazione. 

La vera qualità di un prodotto destinato alla miscelazione si manifesta quando viene utilizzato nella preparazione di cocktail. 

Da lì, non si scappa.

Durante l’esperienza di degustazione, è fondamentale valutare il gusto, l’equilibrio e l’impatto complessivo che il prodotto ha sul cocktail. 

È possibile che alcuni prodotti definiti premium possano deludere le aspettative, mentre altri prodotti più anonimi possano offrire esperienze degne di nota

Scommetto che anche a te è capitato.

Inoltre, il contesto può influenzare la percezione premium. Ad esempio, l’atmosfera di un bar di lusso o l’abilità del bartender nel creare e presentare il cocktail possono amplificare l’esperienza complessiva, indipendentemente dalla qualità intrinseca del prodotto.

Ciò significa che questa sensazione di eccellenza potrebbe essere condizionata dalla presenza di una serie di elementi esterni, piuttosto che della qualità del prodotto stesso.

Come già sai, il marketing svolge un ruolo fondamentale nella creazione e nella promozione dei prodotti premium, a partire da un packaging ben studiato.

Negli ultimi anni, l’attenzione verso il contenitore del liquido (bottiglie, lattine, ecc.) è cresciuta vertiginosamente perché su questo fronte, professionisti e clienti sono identici: una bottiglia esteticamente bella e curata è sempre preferita ad una più brutta, a parità di prezzo.

Le strategie di branding e di comunicazione mirate possono influenzare le percezioni dei consumatori e professionisti, spingendoli a credere che un prodotto sia superiore semplicemente perché etichettato come premium

La scelta dei prodotti per la propria bottigliera dovrebbe basarsi su criteri meno manipolabili, come la qualità degli ingredienti utilizzati ed il gusto personale. 

Per i bartender, è importante sfidare gli stereotipi e l’illusione del premium per offrire un’esperienza davvero autentica ai propri clienti.

In conclusione, indipendentemente dal loro status di premium, investire tempo ed energie nella ricerca e nella selezione dei prodotti è, a mio avviso, un passaggio fondamentale per la creazione di grandi cocktail, anche senza fare a botte con il tuo drink cost. 

Se i privati, nelle loro scelte d’acquisto, possono essere in parte giustificati dal ritmo incessante della pubblicità, per un professionista, basarsi solo su quello che sta intorno al liquido per giudicare una referenza è esattamente quello che l’indimenticato Ragionier Ugo Fantozzi disse nel Secondo Tragico Fantozzi a proposito de La Corazzata Potëmkin

Buona selezione!
Pier

Autore

  • Pierpaolo Maggio

    Amo approfondire le cose. Ho una laurea in Giurisprudenza, una in Scienze dei Beni Culturali ed un Executive in Marketing alla Bocconi di Milano. Sono specializzato nel supportare la crescita di nuovi business: lo chiamano Growth Hacking e lo faccio per Vargros dal 2016. Nel 2020 sono entrato anche nel team di Giovanni Ceccarelli e di Drink Factory.

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