Crescere come bartender su Instagram

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instagram bartender personal brand

Sgomberiamo subito il campo da facili ipocrisie e da tutte le banalità che spesso affossano le conversazioni che ruotano intorno all’argomento “social network”.

Come? Basandoci sui fatti.

Tutti, con attitudini e modalità differenti, li utilizziamo quotidianamente.

Questo è vero praticamente per chiunque stia leggendo in questo momento, dunque perché  demonizzarli?

Come in tutte le piazze virtuali, e non, all’interno si può trovare tanta fuffa, ma anche tanti contenuti di valore.

Da utenti, solitamente, alterniamo a seconda del momento della giornata il tipo di contenuto al quale dedicare il nostro tempo, ma come creators dobbiamo decidere da che parte vogliamo stare, soprattutto se intendiamo utilizzare queste piattaforme per far crescere il nostro brand come bartender o come attività commerciali.

Anche Giovanni, su questo sito, ha scritto un articolo sul perché un bartender dovrebbe curare bene almeno un profilo social. Se non lo hai letto, lo puoi leggere cliccando qui.

In questo articolo ci focalizzeremo su Instagram, che attualmente vive una fase di maturità piena e che si presta meglio di tanti altri social a raccontare il settore del beverage.

Facciamo una premessa importante: mettere una lente di ingrandimento su di noi può aiutarci ad aumentare l’esposizione di tutto quello che facciamo, ma al netto dei like e delle pacche sulle spalle, significa anche dover accettare giudizi e critiche, quindi la raccomandazione  è quella di non raccontare mai qualcosa che non siamo o che non sappiamo fare.

Indossare il costume di Superman e fare una diretta su Instagram mentre corri in via Buenos Aires non farà di te un supereroe, mi sembra chiaro.

Detto questo, prima di rimetterti a postare foto di drink meravigliosi, video delle tue preparazioni migliori, caroselli vari e tutti gli altri formati che l’app mette a disposizione per postare contenuti,  è fondamentale che tu conosca, almeno a grandi linee, le regole del gioco.

Cosa vuole Instagram da noi?

L’obiettivo di Instagram è uno e ben preciso: farci rimanere il più a lungo possibile all’interno dell’applicazione e farci ritornare quanto prima non appena ne siamo usciti.

La motivazione è molto semplice: più tempo gli utenti passano all’interno dell’app, più spazi pubblicitari può vendere alle aziende.

Conosci il detto “quando un prodotto è gratis, vuol dire che il prodotto sei tu”?

Ecco, noi utenti siamo il prodotto che viene venduto da Instagram alle aziende che vogliono promuovere i loro prodotti e servizi. Qualcuno obietterà: vabbè, ma chissenefrega!

Qui casca l’asino, perché questa premessa è indispensabile per capire quale sia la logica che domina il funzionamento della piattaforma e quindi come possiamo utilizzarla a nostro vantaggio!

L’algoritmo di Instagram

Instagram per portare le persone a rimanere il più a lungo possibile all’interno della sua app premia i contenuti che ricevono più interazioni da parte degli utenti, che si tratti di post oppure di storie.

In altre parole, sceglie di dare più visibilità a quei contenuti con i quali gli utenti interagiscono di più tramite like, commenti, condivisioni, salvataggi oppure, nel caso delle storie, premiando quelle con maggiore “Open rate” ovvero la percentuale media di persone che iniziano a guardare le nostre storie e la cosiddetta “Percentuale di completamento”, cioè quella percentuale di persone che arriva a guardarle fino in fondo.

Ora, senza addentrarci troppo nella moltitudine di sfumature e tecnicismi (se ti interessano, mandami pure un messaggio sui miei canali social, ça va sans dire), ti starai chiedendo: cosa mi interessa tutta questa pappardella?

Semplice: i contenuti che pubblichiamo devono essere sempre pensati per innescare nelle persone che li guardano un comportamento attivo.

In questo modo, più interazioni riceveranno, più Instagram li premierà aumentando la loro copertura, mostrandoli cioè ad un numero maggiore di utenti, non soltanto ai nostri follower, ma anche a chi non ci sta ancora seguendo!

Tuttavia, creare contenuti ingaggianti può sembrare facile, ma non lo è. Le strade sono innumerevoli e le cose da dire pure. Quindi, per il momento, ti consiglio di concentrarti su una regola molto importante…

La regola delle 3C: Costanza, Coerenza e Creatività

Per costanza intendo la frequenza con cui bisogna pubblicare i contenuti.

Meglio una frequenza più bassa ma con contenuti di qualità, che una frequenza più fitta ma con contenuti più scadenti. In questo concetto, rientra anche la capacità di rinnovarci periodicamente per riuscire a continuare ad attirare l’attenzione della nostra community.

Quando si parla di coerenza, si fa riferimento alla capacità di rimanere fedeli alle nostre idee e valori nel corso del tempo all’interno della nostra comunicazione. Ricorda che la coerenza riguarda anche il rapporto con le persone: dal vivo sei coerente con l’immagine che hai creato tramite i social?

Creatività vuol dire riuscire a rompere gli schemi attraverso  i contenuti che condividiamo. La creatività di distinguersi dalla massa, ma anche di sfruttare le funzioni di Instagram come opportunità per riuscirci, magari usandole per un motivo diverso da quello per il quale sono state create.

Le Vanity Metrics

Merita infine una riflessione il tema della Vanity Metrics.

Con questa espressione si fa riferimento a quei numeri di un profilo Instagram (ma non solo) che servono soltanto a gonfiare l’ego di chi li esibisce, ma che non hanno alcun tipo di valore reale.

Il numero di follower di un profilo rientra in questa categoria. Per qualcuno sembrerà un’eresia, ma la verità è che non è importante il numero di follower che seguono il tuo profilo, quanto il tipo di relazione che sei riuscito a costruire nel tempo con loro.

Quando avrai compreso che dietro a quel numero ci sono innanzitutto persone e comincerai a trattarle di conseguenza, il tuo traguardo di crescita diventerà concretamente più vicino.

Se le persone si sentono di far parte di una community e non di essere entrate in un negozio, saranno molto più disposte a fare quello che gli chiedi.

Loro sono il vero valore per te e per qualsiasi azienda voglia lavorare con te attraverso il tuo profilo Instagram. Meglio 100 follower che si sentono fortemente connessi con te e con i tuoi contenuti, che migliaia di follower fake, inattivi o completamente disinteressati a quello che fai.

Mira all’autenticità e mostra la bellezza della tua professione con fierezza ed onestà e vedrai che la tua crescita digitale sarà probabilmente lenta, ma inesorabile, su Instagram e, soprattutto, nel mondo reale.

Buona miscelazione,
Pierpaolo

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Autore

  • Pierpaolo Maggio

    Amo approfondire le cose. Ho una laurea in Giurisprudenza, una in Scienze dei Beni Culturali ed un Executive in Marketing alla Bocconi di Milano. Sono specializzato nel supportare la crescita di nuovi business: lo chiamano Growth Hacking e lo faccio per Vargros dal 2016. Nel 2020 sono entrato anche nel team di Giovanni Ceccarelli e di Drink Factory.

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