Il Margarita è senza dubbio il cocktail a base Tequila più famoso al Mondo. Appena pensi a questo distillato messicano, oltre all’immancabile ricordo di “Tequila, sale e limone”, la mente corre subito al Margarita.
Un drink che, quando preparato bene, sa essere straordinario: secco, fresco, elegante, con un equilibrio perfetto tra acidità, dolcezza e sapidità. Le note erbacee e vegetali del Tequila si sposano con gli aromi agrumati del triple sec e con l’acidità viva del lime, mentre il sale completa la complessità gustativa.
Purtroppo, non sempre l’esperienza con questo cocktail è stata positiva: il Margarita è uno dei drink più maltrattati della storia della miscelazione. Il motivo? Spesso viene preparato con Tequila mixto o con premix industriali come lo Sweet & Sour, che ne snaturano completamente il profilo.
In questo articolo vedremo come preparare un Margarita autentico e tecnicamente corretto, gli ingredienti fondamentali, le varianti più diffuse e i consigli per evitare gli errori più comuni.
Indice
- Origini e storia del Margarita
- Ricetta cocktail Margarita: gli ingredienti e le dosi
- Strumenti necessari per preparare un Margarita
- Come preparare il Margarita
- Quale Tequila scegliere per il Margarita
- La crusta di sale: tecnica e varianti
- Succo di lime e liquore all’arancia
- Tenore alcolico e quantità assoluta di alcol
- Varianti del Margarita: Frozen e frutta
Origini e storia del Margarita
La nascita del Margarita è avvolta da leggende, aneddoti e versioni contrastanti. Non entriamo nei dettagli qui: se vuoi approfondire la vera storia del Margarita, ti rimando all’articolo scritto dallo storico della miscelazione Lucio Tucci all’interno della nostra area PRO di Cocktail Engineering.
Ricetta cocktail Margarita: gli ingredienti e le dosi
- 50 ml Tequila blanco 100% agave
- 20 ml Liquore all’arancia
- 15 ml Succo fresco di lime
- Sale
- 10 ml Sciroppo di zucchero (opzionale, da usare solo se il cocktail risulta troppo acido)
Queste proporzioni rappresentano un ottimo punto di partenza, ma come sempre è l’assaggio a guidare: se il lime è particolarmente aspro o il liquore d’arancia molto secco, puoi aggiustare leggermente l’equilibrio.
Strumenti necessari per preparare un Margarita
- Coppetta da cocktail
- Shaker
- Strainer
- Colino a maglie fini
- Spremi lime
- Jigger
- Tagliere
- Coltello
- Piattino per il sale (opzionale)
- Paletta per il ghiaccio
Come preparare il Margarita
- Raffredda la coppetta. Puoi metterla in congelatore per avere un bicchiere asciutto (ideale per la crusta di sale) oppure raffreddarla con ghiaccio e acqua
- Prepara la crusta. Bagna con lime solo l’esterno del bordo superiore della coppetta, poi passalo in un piattino di sale fino. Meglio farla su metà bicchiere, così chi non gradisce il sale può bere dall’altro lato
- Versa gli ingredienti nello shaker. Tequila, liquore all’arancia, succo fresco di lime e, se serve, un tocco di sciroppo di zucchero
- Assaggia la miscela. Il bartender professionista assaggia prima di agitare: è il momento giusto per correggere l’equilibrio
- Aggiungi ghiaccio e shakera con vigore. Il tempo di shakerata influisce su raffreddamento e diluizione: 10-12 secondi energici sono l’ideale
- Filtra con double strain. Versa nella coppetta filtrando con strainer e colino per eliminare micro-scaglie di ghiaccio.
Il tuo Margarita è pronto.
Quale Tequila scegliere per il Margarita

Qui non ci sono compromessi: solo Tequila 100% agave.
- Il Tequila mixto contiene solo il 51% minimo di distillato da agave blu, il resto proviene da altre materie prime zuccherine. Il risultato è un distillato spigoloso, privo delle note aromatiche tipiche dell’agave.
- Il Tequila 100% agave è invece distillato esclusivamente da mosto di agave blu: il gusto è più morbido, complesso ed elegante. Anche se sono 100% agave evita quei Tequila dolci che sanno di vaniglia.
Se cerchi buoni prodotti facilmente reperibili: Espolón è un’ottima scelta qualità-prezzo, mentre Ocho, Calle 23, Tapatio, Don Julio, Herradura offrono esperienze più raffinate.
Molti bartender, utilizzando un 100% agave di qualità, scelgono di aumentare leggermente la dose di Tequila rispetto alla ricetta standard, valorizzando così il distillato.
La crusta di sale: tecnica e varianti
Il sale è parte integrante del Margarita, ma non tutti lo apprezzano. Ecco come gestirlo:
- Crusta classica: copre tutto il bordo, ma rischia di risultare invasiva.
- Crusta parziale (consigliata): metà bicchiere con sale, metà senza.
- Sale a parte: puoi servire il sale in un piccolo piattino o contenitore, lasciando al cliente la scelta di metterne in bocca un cristallo per ogni sorso.
Per un tocco scenografico puoi usare sali colorati (rosa dell’Himalaya, nero di Cipro), ma ricorda che l’impatto sul gusto è minimo: si tratta più che altro di estetica. Il sale affumicato è invece divertente.
Succo di lime e liquore all’arancia

- Lime: deve essere sempre fresco, spremuto al momento o poco prima del servizio. Il succo ossida rapidamente e perde freschezza aromatica: non usarlo oltre la giornata.
- Liquore all’arancia: il Triple Sec (come Cointreau) è la scelta classica. Tuttavia puoi sperimentare alternative come l’italiano Aurum, che aggiunge note più calde e una sfumatura dorata al colore del drink.
Evita assolutamente lo Sweet & Sour industriale: copre l’acidità naturale del lime con aromi artificiali. Se vuoi usare un premix, preparalo in casa e a base di lime, non di limone.
Tenore alcolico e quantità assoluta di alcol
Oltre al gusto, è importante considerare anche la componente alcolica. Con le dosi indicate e l’opportuna diluizione data dalla shakerata, il Margarita raggiunge un tenore alcolico medio del 20,7 %vol, che corrisponde a circa 22,1 grammi di alcol assoluto per cocktail.
Si tratta quindi di un drink con gradazione alcolica alta, da gustare con consapevolezza. Se vuoi imparare a calcolare correttamente il tenore alcolico dei tuoi drink in base a ricetta e tecnica di miscelazione, puoi usare il nostro calcolatore dedicato.
Varianti del Margarita: Frozen e frutta

Il Margarita non è solo nella sua forma classica: nel tempo è nata anche la versione Frozen, preparata nel blender con ghiaccio tritato. È un approccio più “estivo” e immediato, che però richiede qualche accorgimento tecnico.
Margarita Frozen
Il Margarita Frozen si presenta come una versione frullata, con consistenza cremosa e rinfrescante. Ci sono però alcuni punti fondamentali da tenere a mente:
- Crusta di sale: questa versione si beve quasi sempre con la cannuccia, quindi il sale perderebbe il suo senso. Puoi comunque sempre farla, dipende se il cliente la vuole.
- Aggiungi zucchero extra: il freddo intenso tende a smorzare i sapori. Un’aggiunta di circa 10-15 ml di sciroppo di zucchero dona corpo e bilancia l’acidità.
- Attenzione al triple sec: alcuni bartender aumentano la dose per compensare, ma esagerare significa coprire troppo il drink con note di arancia. Meglio un piccolo ritocco, senza stravolgere l’equilibrio.
Per prepararlo versa nel blender tutti gli ingredienti e una paletta scarsa di ghiaccio tritato. Frulla per circa 30 secondi.
Margarita Frozen alla frutta
La variante più popolare del Margarita frozen è senza dubbio il Margarita frozen alla fragola, ma il concetto vale per molti altri frutti. Qui la qualità della materia prima è fondamentale:
- Fragole fresche di stagione: la scelta migliore per profumo e intensità.
- Fragole surgelate: un’ottima alternativa pratica. Si frullano a purea e se ne usano circa 30–45 ml a drink.
- Puree 100% frutta: pratiche e bilanciate, ma attenzione al contenuto zuccherino. Se la purea è già dolce, non serve aggiungere lo sciroppo.
- Evita sciroppi o puree aromatizzati: rendono il drink artificiale e stucchevole, facendo perdere la freschezza del Margarita.
Lo stesso metodo può essere applicato ad altri frutti come mango, pesca o passion fruit: l’importante è bilanciare sempre acidità e dolcezza per mantenere il drink fresco e armonico.
Errori comuni da evitare
Il Margarita è un cocktail semplice solo in apparenza: basta poco per rovinarlo. Ecco gli errori che, purtroppo, si vedono ancora troppo spesso e che dovresti assolutamente evitare:
- Usare Tequila mixto: è il modo più rapido per ottenere un Margarita spigoloso, ruvido e poco piacevole. La differenza con un 100% agave è abissale.
- Affidarsi a Sweet & Sour industriale o succhi confezionati: questi ingredienti annullano la freschezza del drink, trasformandolo in qualcosa di artificiale e standardizzato. Il lime fresco è insostituibile.
- Preparare male la crusta di sale: se troppo spessa, bagnata o fatta in modo impreciso, rischia di far cadere granelli all’interno del bicchiere e coprire il sorso con sapidità eccessiva.
- Eccedere con il liquore d’arancia nel frozen: può sembrare una scorciatoia per dare più corpo, ma in realtà sbilancia il drink e lo trasforma in un “cocktail all’arancia” che non ha più nulla del Margarita originale.
- Usare sciroppi o puree industriali: sono dolci, stucchevoli e con un gusto che non rispecchia quello del frutto fresco
In sintesi, il Margarita si rovina quando si cercano scorciatoie: ingredienti freschi, Tequila di qualità e attenzione ai dettagli tecnici sono le uniche chiavi per un risultato davvero memorabile.
Twist del Margarita: nuove versioni moderne
Il Margarita ha sempre ispirato creatività nei bartender più audaci: due varianti meritano una menzione speciale per il loro carattere innovativo e la capacità di valorizzare il tema del cocktail mantenendo un legame con l’originale.
Tommy’s Margarita

Questa versione, nata negli anni ’80 al Tommy’s Mexican Restaurant di San Francisco, è un autentico “twist tecnico” sul classico. Il bartender Julio Bermejo eliminò il Triple Sec sostituendolo con nettare di agave, puntando tutto sulla qualità del distillato.
- Ignora il liquore all’arancia, per mettere il Tequila 100 % agave al centro della scena.
- Lo zucchero arriva solo dallo sciroppo d’agave, per un sapore più puro e meno dolce.
- Insegue l’eleganza semplice: tequila, lime fresco e agave in perfetto equilibrio.
Il Tommy’s Margarita è oggi riconosciuto come un nuovo classico internazionale, grazie al suo approccio minimalista e autentico al Tequila.
Margarita da Sballo con marmellata di mapo e Miyagawa

Se vuoi esplorare un lato più audace e creativo, il Margarita da Sballo è la scelta giusta—uno dei nostri twist più originali. Al posto del liquore tradizionale, si utilizza una marmellata di mapo e Miyagawa, che dona:
- Profumi complessi, dolcezza e aromi agrumati caratteristici, molto più ricchi rispetto al Triple Sec.
- Una personalizzazione unica, che trasforma il Margarita in un’esperienza sorprendente e sensoriale.
Conclusione e consigli finali
Il Margarita è uno di quei cocktail che sembrano semplici ma che, in realtà, nascondono una serie di dettagli tecnici capaci di fare la differenza. La scelta di un Tequila 100% agave, l’uso del lime fresco, l’equilibrio con il liquore d’arancia e la cura della crusta di sale trasformano un drink comune in un grande classico memorabile.
👉 Se vuoi approfondire la tua conoscenza della mixology e rimanere sempre aggiornato sulle tecniche, sui twist e sui grandi classici, entra nella nostra Area PRO di Cocktail Engineering. Troverai articoli tecnici esclusivi, ricette e spunti pratici per portare la tua miscelazione a un livello superiore.
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Buona miscelazione,
Giovanni
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