La macchina del ghiaccio a neve è indispensabile al bar

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La macchina del ghiaccio a neve, da non confondere con un normale tritaghiaccio da bar, è indispensabile per applicare correttamente la tecnica milkshake.

Come ho già spiegato nella lezione dedicata alla tecnica milkshake, questa tecnica può essere utilizzata per controllare alla perfezione il raffreddamento e la diluizione di tutti i quei drink che si decidono di preparare in questo modo.

Pesando e portando a completo scioglimento il ghiaccio la diluizione sarà controllata e, a seconda dei parametri iniziali, lo sarà anche la temperatura finale del drink.

50 grammi di ghiaccio corrispondono infatti a 50 ml di diluizione.

Perché però è così importante usare ghiaccio a neve e non il normale ghiaccio tritato?

Perché per sciogliere il ghiaccio tritato ci vuole troppo tempo e non è detto che si sciolga tutto.

Un drink infatti deve essere preparato in un tempo ragionevole e, se la tecnica milkshake impiega circa 1 minuto con il ghiaccio a neve, impiegherebbe molto più tempo con il ghiaccio tritato. Sicuramente troppo.

Inoltre, il ghiaccio tritato ha scaglie irregolari o comunque più grosse che, con l’abbassarsi della temperatura del drink, diventano via via più lente a sciogliersi.

Come funziona la macchina del ghiaccio a neve?

Il funzionamento è veramente banale: i cubetti vengono schiacciati contro un disco dotato di lame che gira velocemente.

Come puoi vedere nel video, il ghiaccio viene praticamente grattugiato, polverizzato praticamente in maniera istantanea.

Invece, nei più tradizionali tritaghiaccio il ghiaccio viene spaccato per impatto contro delle lame simili a quelle di un blender.

Scegliere la macchina del ghiaccio a neve

Se fino a qualche tempo fa trovare una di queste macchine era abbastanza difficile oggi la si può trovare abbastanza facilmente.

Su Amazon ci sono diversi modelli in vendita sotto i 100€.

Quella che uso io nel video invece è acquistata dal sito della Vevor.

Buona miscelazione,
Giovanni

Autore

  • Giovanni Ceccarelli

    Sono l'ideatore e coordinatore del blog e del progetto Cocktail Engineering. Per pagarmi gli studi universitari dal 2007 ho iniziato a lavorare come bartender in diversi locali tra Pesaro, Fano e la Riviera romagnola. Nel 2010 mi sono laureato in Ingegneria Energetica (ben presto ho capito che questa non era la mia strada). Dal 2011 sono docente in Drink Factory nei corsi di Miscelazione Avanzata e Preparazioni Home made. Dal 2013 al 2016 ho scritto di scienza e cocktail sulla rivista BarTales. Nel 2016 ho aperto questo blog e lavoro come consulente per Vargros per il quale seleziono spezie ed altri ingredienti.

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Giovanni CeccarelliDivulgatore, docente, consulente
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