Ciliegie: scelta, conservazione e utilizzo nei cocktail

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ciliegie giovanni ceccarelli

Le ciliegie sono molto utilizzate nei cocktail, soprattutto sotto forma di liquore. In questo articolo vi spiegherò quali tipi di ciliegie esistono, come sceglierle, conservarle ed utilizzarle!

Il ciliegio è una pianta che appartiene alla famiglia delle Rosaceae e al genere Prunus, la stessa di pesche, albicocche, mandorle e susine. In particolare, con il termine ciliegio si individuano le piante appartenenti alle specie Prunus avium e Prunus cerasus.

I frutti di queste due specie sono molto diversi, in particolare nel gusto, e questo ci porta ad utilizzarli in maniera completamente diversa. I frutti del Prunus avium, sono le ciliegie che comunemente consumiamo fresche, le ciliegie dolci, mentre le ciliegie del Prunus cerasus sono le ciliegie acide.

Le ciliegie dolci

Il ciliegio dolce, conosciuto anche come ciliegio selvatico, è originario del continente europeo, comprese alcune zone della Russia e del Medio Oriente. Il nome specifico avium deriva dal latino e vuol dire ‘degli uccelli’.

Il frutto del Prunus avium, la ciliegia dolce, è una drupa con diametro di circa 2cm, anche se esistono varietà che producono questo frutto con diametro maggiore. Il colore può variare dal rosso chiaro al rosso scuro (viola).

Commercialmente le cultivar di ciliegio dolce possono essere divise in due categorie fondamentali: le tenerine, dalla polpa più succosa e tenera, e i duroni, più grandi e dalla polpa più compatta.

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Duroni di Vignola

Citare le principali varietà coltivate di ciliegia dolce in Italia risulterebbe impossibile perché sono centinaia e tutte hanno forte limitazione territoriale, con distribuzione principalmente su mercati locali. Tutte di buona o ottima qualità. Il consiglio è quindi quello di approfondire la conoscenza delle cultivar presenti nel proprio territorio e valorizzarle in miscelazione.

Per esperienza personale, posso consigliare, a chi si trovasse tra Bologna e Modena da metà maggio in poi, di assaggiare la Mora e il Durone di Vignola.

Le ciliegie acide

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Nel mondo della miscelazione hanno da sempre avuto un ruolo più importante le ciliegie acide perché queste ultime sono ingrediente fondamentale di tanti liquori della tradizione italiana.

Le cultivar di ciliegio acido si dividono invece in tre gruppi varietali: le amarene, le marasche e le visciole.

La caratteristica che accomuna i frutti delle piante appartenenti a questi tre gruppi varietali è sicuramente il gusto acido e a volte leggermente amaricante.

Dal punto di vista morfologico hanno delle differenze che, a seconda della varietà, possono essere più o meno marcate. In generale, le amarene sono leggermente schiacciate, di colore rosso chiaro, le visciole sono di colore rosso scuro e sono forse le più acide, mentre le marasche sono più piccole, rotondeggianti e di colore rosso scuro.

Difficilmente reperibili fresche, sono destinate all’industria alimentare che le utilizza in preparazioni dolciarie, di gelateria, nella produzione di confetture e liquori.

Scelta e conservazione delle ciliegie

Le ciliegie sono non climateriche, vanno raccolte al giusto punto di maturazione. È quindi di fondamentale importanza acquistare un prodotto che ci soddisfi già nel momento della scelta perché durante lo stoccaggio non ci sarà un miglioramento delle qualità organolettiche.

La qualità del prodotto è determinata al momento della raccolta dall’albero (indicatore principale è il colore del frutto). Da quel momento in poi si può solo cercare di conservare il prodotto al meglio.

Parametri da tenere in considerazione nella valutazione della qualità sono il gusto, la compattezza della polpa e l’uniformità del colore (assenza di pitting). Anche il colore del picciolo è un segnale di freschezza: se il picciolo è verde la ciliegia è fresca, se marrone è vecchia.

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Pitting, danneggiamento superificiale

La temperatura consigliata nei lunghi periodi di stoccaggio (comunque inferiori alle due settimane), è di zero gradi centigradi (congelano a circa -2). Se il consumo avviene entro pochi giorni non è necessario conservarle a questa temperatura.

Come usare la ciliegia in miscelazione

Le ciliegie fresche sono molto versatili. Possono essere utilizzate direttamente nei drink, pestandole all’interno di uno shaker, oppure possono essere trasformate in ingredienti home-made: marmellate, sciroppi, spume, liquori, distillati o anche sode.

Per utilizzarle in maniera produttiva e veloce, è comodo utilizzare uno snocciolatore.

maraschino-ciliegie

Oltre al frutto fresco, versatile e ottimo da utilizzare, nel mondo del bar, sono molto famose le amarene Fabbri e Toschi o le marasche sotto sciroppo Luxardo. Queste ultime, in particolare, sono di più piccola dimensione, ma molto compatte al tatto.

Inoltre molto importanti sono i liquori alla ciliegia come, ad esempio, il danese Cherry Heering, il Sangue Morlacco prodotto da Luxardo, il liquore Ciliegia dell’Antica Distilleria Quaglia ed il Maraschino. Quest’ultimo è ottenuto macerando e distillando le ciliegie ed ha quindi un profilo gustativo più delicato ed erbaceo, completamente diverso rispetto agli altri liquori citati.

È ingrediente fondamentale dell’Aviation, del Martinez e di tanti altri drink classici.

Buona miscelazione,
Giovanni

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Autore

  • Giovanni Ceccarelli

    Sono l'ideatore e coordinatore del blog e del progetto Cocktail Engineering. Per pagarmi gli studi universitari dal 2007 ho iniziato a lavorare come bartender in diversi locali tra Pesaro, Fano e la Riviera romagnola. Nel 2010 mi sono laureato in Ingegneria Energetica (ben presto ho capito che questa non era la mia strada). Dal 2011 sono docente in Drink Factory nei corsi di Miscelazione Avanzata e Preparazioni Home made. Dal 2013 al 2016 ho scritto di scienza e cocktail sulla rivista BarTales. Nel 2016 ho aperto questo blog e lavoro come consulente per Vargros per il quale seleziono spezie ed altri ingredienti.

Autore
Giovanni Ceccarelli Divulgatore, docente, consulente