Cocktail Competition: checklist e consigli per affrontarle al meglio

29 min

Partecipare a una cocktail competition non è mai semplice: che sia locale o internazionale, il palco porta sempre con sé emozione, adrenalina e inevitabilmente un po’ di ansia. 

È una sfida con te stesso prima ancora che con gli altri, ed è proprio questo che la rende un’esperienza formativa.

In questo articolo (e nel video) voglio condividere con te la mia checklist pratica suddivisa in fasi, una serie di consigli che ti guideranno dall’inizio alla fine del percorso: dall’idea e progettazione del drink fino alla gestione del palco e al momento successivo alla gara.



alcune pagine di un taccuino di un bartender con dei bozzetti di progetti di ricette di cocktail
progettare un cocktail

Fase 0 – Il concetto

Prima di scrivere la ricetta o pensare alla garnish, poniti una domanda chiave:

se avessi una sola frase per raccontare il tuo drink, quale sarebbe?

Trovare questa sintesi ti costringerà a chiarire la tua idea e a darle coerenza. Da qui nasce la parola chiave da cui far ramificare tutto il progetto.

Non dimenticare lo studio del brand: conosci storia, gamma prodotti, filosofia? Spesso è un aspetto sottovalutato, ma fondamentale per convincere la giuria.

Fase 1 – Il disegno

Se puoi disegnarlo, puoi berlo.

Il disegno non è solo estetica: serve a visualizzare l’idea e a fissarla su carta, evitando di dimenticare dettagli importanti.

Puoi schematizzare il bicchiere, la garnish, il set-up sul banco oppure rappresentare concetti e parole chiave. In questo modo avrai già una mappa logica da seguire.

Fase 2 – Il gusto

Una volta definito il concetto e disegnato il tuo drink, chiediti: che sapore deve avere?

Vuoi che sia acido e pungente? Più secco e strutturato?

Lavora con prove ripetute, bilanciando acidità, dolcezza, amaro e tenore alcolico. Non fermarti a un’unica ricetta: crea più versioni, assaggia con colleghi e amici, fai dei blind test. La creatività non ha limiti, ma il tuo compito è fermarti dove la ricetta serve davvero la tua storia.

Fase 3 – L’esecuzione

Qui entra in gioco lo speech. Prepara una scaletta chiara e cronometra i tempi.

Un esempio semplice:

Saluto → introduzione del brand → presentazione dell’idea → esecuzione → messaggio finale → ringraziamenti.

Allenati più volte, registrati e riguardati, così potrai correggere voce, postura e gesti. Ricorda che non si giudica solo il drink, ma anche la tua capacità di raccontarlo.

Fase 4 – La scena

Vestiti, musica, ritmo, attrezzatura: tutto deve essere coerente con la tua idea.

Se presenti un drink rock and roll, difficilmente giacca e cravatta saranno convincenti (a meno che non facciano parte della narrazione).

Allenati a casa o in bar, chiedi a qualcuno di assisterti, simula più volte il servizio completo e verifica di avere tutto sotto controllo: dalla disposizione degli strumenti al microfono. Più avrai provato, più sarai sciolto e credibile.

Fase 5 – Dopo la gara

La competizione non finisce con il podio.

Registrati, riguardati e chiediti: cosa posso migliorare? Speech, gusto, presentazione? Chiedi feedback a persone di fiducia, anche critiche.

Ricorda: perdere può valere più di vincere se ti porta crescita. Spesso è proprio dopo una competition che ti sentirai più pronto anche dietro il banco, più sciolto a raccontare e a interagire con i tuoi ospiti.

Consigli extra

  • Studia il brand a fondo: se la competition è sponsorizzata, devi conoscere la sua storia e saper argomentare perché hai scelto un prodotto e non un altro della stessa linea.
  • Sii semplice: complessità non è sinonimo di qualità. Meglio un’idea chiara e ben raccontata che un progetto eccessivamente elaborato.
  • Allena i sensi: fotografa i tuoi drink durante le prove, fai blind tasting, chiedi pareri esterni.
  • Preparati fisicamente: tieni con te un bicchiere d’acqua, aiuta a gestire ansia e voce.
  • Coltiva la community: condividere esperienze e consigli non ti indebolisce, ti rende parte di una rete di colleghi che ti aiuteranno a crescere.
3 foto di cocktail progettati da Jessy Santin per cocktail competition. A sinistra un cocktail rosa all'interno di un bicchiere in vetro a forma di fenicottero e decorato con una bolla di fumo. Al centro un cocktail a base di tè servito in un tumbler basso con un chunk di ghiaccio e decorato con una bustina di te. A destra un cocktail verde con una foam in superficie decorata con una stampa commestibile di due spargisale.

Conclusioni

Le cocktail competition non sono per tutti e non devono essere viste solo come una corsa al podio. Sono invece un’opportunità di crescita personale e professionale, un modo per metterti alla prova e imparare a raccontare meglio la tua idea di miscelazione.

Preparati con metodo, ingegnerizza ogni dettaglio e ricorda: il vero premio non è la vittoria, ma la tua evoluzione come bartender.

Se ti interessa approfondire questi temi, ti invito a dare un’occhiata anche agli altri articoli di cocktail design che trovi qui sul sito: troverai tanti spunti e riflessioni che ho sviluppato partendo dalla mia esperienza diretta.

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Jessy

Autore

  • Jessy Santin

    Italo Australiano di origine, Maestro d’Arte sulla carta. Entro nel mondo dell’ospitalità con le regole di ogni artista. Volo tra Drink Factory, 50Best, Stelle Michelin, collaborando con Designers e Artisti di ogni settore. Capisco che l’Arte unita al Design possono semplificare l’espressività di ognuno e divento formatore. Che sapore ha la vista? Che profumo senti al tatto? Tutti abbiamo delle idee, e le tue mi piacciono! Assieme capiremo come Berle.

Autore
Jessy Santin Bartender

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